mercoledì 16 aprile 2025

Dal Corriere della sera.

  1.  L’ULTIMO INCUBO DI QUESTO TEMPO: LA PRIMA VOLTA

  2. di Paolo Di Stefano

  3. C’era una volta Roberto Bazlen, detto Bobi, uno dei fondatori della casa editrice Adelphi, grande scopritore
  4. di libri e di autori, amico di Montale e di Svevo. Fu lui a coniare una parola che doveva servire a definire il
  5. valore di un libro: la «primavoltità». Era un modo per dire che il buon libro deve offrire elementi di novità e
  6. di singolarità. Un concetto che si potrebbe estendere ai rapporti umani e persino alla vita, ma che presenta
  7. anche dei rischi notevoli. Prendiamo l’attualità più recente, tanto compressa di «primevoltità». Non si era
  8. mai visto un Capo di Stato dare consigli agli investitori su come e quando muoversi sul mercato. Non si era
  9. (quasi) mai visto l’uomo più ricco del mondo diventare una specie di ministro di un Paese democratico. Non
  10. si era mai visto un quasi ministro (sempre lo stesso) esibire una motosega per spiegare il suo programma di
  11. governo. Non si erano mai viste un sacco di cose molto serie: non si era mai visto uno scontro così aperto
  12. tra Usa ed Europa, non si era mai vista una crudeltà come quella di Putin e di Netanyahu, totalmente sorda
  13. agli appelli internazionali. Non si era mai vista una comunità europea tanto inerme e inetta. Non si era mai
  14. sentito un premier attaccare la «propaganda gay» per proteggere i bambini. Venendo a noi: non si era mai
  15. visto né sentito un magistrato parlare di inesperienza, escludendo la crudeltà, a proposito di un assassino
  16. che infligge 75 coltellate alla sua vittima. Non si era mai visto uno stupratore seriale considerato
  17. «socialmente non pericoloso» e dunque lasciato libero di ripetere le sue violenze. Non si erano mai viste
  18. tante novità spaventose tutte insieme. Accompagnate, per fortuna, da alcune prime volte più divertenti: il
  19. solito presidente americano che parla al mondo del getto d’acqua della doccia e un Papa con il poncho. A
  20. conti fatti, se la «primavoltità» di Bazlen era un auspicio eccitante e ricco di promesse, oggi le novità sono
  21. un incubo. Parafrasando una famosa frase del Gattopardo, il rischio è che tutto cambi perché tutto non
  22. rimanga com’è ma se possibile peggiori.

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