Riceviamo e pubblichiamo volentieri
Ho aderito alla campagna del comitato “L’Italia sono anch’io”, promossa nel 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, per sensibilizzare l’opinione pubblica e il mondo politico sul tema dei diritti di cittadinanza e sulla possibilità, per gli stranieri che nascono o vivono in questa Patria, di partecipare alle scelte della comunità di cui fanno parte.Tra qualche giorno dovrebbe iniziare la raccolta di firme per chiedere la riforma dell’attuale normativa sulla cittadinanza, riconoscendo il principio dello jus soli, il diritto di essere cittadini italiani sulla base del luogo in cui si nasce e non della discendenza di sangue.L’occasione di questa campagna dovrebbe essere utilizzata per ribadire anche a Siena che ogni discriminazione va rimossa, di sesso, di razza, di convinzioni politiche, religiose e di appartenenze. Posso dirlo e affermarlo con forza e, spero, che possano fare altrettanto coloro che hanno aderito o aderiranno alla campagna. Mi fa piacere che molti oggi parlino di Italia, di Patria quando fino a pochi anni fa questo pensiero era prerogativa di pochi e, quei pochi, venivano etichettati come fascisti. Viva l’Italia e viva gli Italiani di ogni colore.
1 commento:
siamo sicuri che questi stranieri vogliano far parte di questa società? intanto mandano tutto ai loro paesi di origine, tanto qui gli serviamo tutto noi, contributo affitto,contributo scuola contributo lavoro, contributo pasto,sanità ecc,gli troviamo gli alloggi in affitto e glieli paghiamo,gli troviamo il lavoro, si paga quelli che chiedono asilo politico, vanno a mangiare alle mense delle suore e le trattano anche male,inoltre noi dobbiamo piegarci alle loro culture, vedi islam ecc, costruirgli le moschee(non sono della lega ed ho sempre votato a sinistra) e noi che ci siamo rimboccati le maniche da ragazzi per costruirci qualcosa paghiamo tasse a tutto spiano e se dici queste cose sei additato come razzista . cominciassero ad investire dove lavorano comprare casa, pagarsi l'affitto ,contribuire alla prosperità di questo paese, lasciando i soldi qui, e pagandoci le tasse.
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