E lo chiamavano giardino. di RINO MASSAI

L’alternanza in politica fa sempre bene: non ti fa mettere le radici nel potere, rafforza la partecipazione,ti fa riflettere,credo sia servito anche a Pienza dopo circa 70 anni di monopolio più o meno comunista,qualunque sia il dibattito che ne è scaturito. Non credo che la Lista Civica possa far miracoli,sicuramente ha permesso un cambiamento di stile, ogni questione può essere discussa,la validità di una scelta è determinata dalla sua efficacia,non dalla voce del partito. Il tema di questi giorni è il guardino delle Mura o “nuovo” come si diceva “ai miei tempi”, un’area una volta destinata al mercato del bestiame ed al posteggio della macchine agricole che negli ultimi decenni non ha lasciato traccia nella storia di Pienza. Non è mai piaciuto ai cittadini,non è mai stato utilizzato dalla popolazione,nessun bambino ci ha mai giocato,fino a diventare una zona degradata,sporca,al massimo utile per i bisogni dei cani. Ora se ne contesta il progetto, atteggiamento legittimo,il tempo dirà chi aveva ragione; ascoltando le osservazioni del Centro Sinistra mi ha fatto particolarmente piacere sentire che avrebbe legato alla ristrutturazione anche la pedonalizzazione di via delle Mura,un cambiamento culturale,vista la reazione dell’opposizione quando fu ripulito il centro storico dalle macchine,mi presi del “ rovina comuni” da un fedelissimo di via Gozzante che ne teneva proprio due davanti casa. Non so quanti progetti riuscirà a portare in fondo La Piazza,comunque vada, quello del marciapiede in via della Madonnina,non può farselo suo il Centro Sinistra che l’ha solo formalmente approvato,poiché l’Amministrazione Del Ciondolo per gran parte dei due mandati,è stata contraria alla sua realizzazione,anche dopo i due incidenti mortali e fu l’opposizione di allora “Natura e salute” a premere per mettere in sicurezza quella zona. Il Sindaco in persona,in più di una occasione,sostenne che non poteva essere fatto alcun interevento in quella strada in quanto non era comunale,poi improvvisamente,e per fortuna, cambiò idea.