LA SOCIETÀ CHE POSSIEDE LE AREE NON RIESCE A RIPAGARE IL DEBITO CON LE BANCHE.
Milano – Expo non è ancora iniziata, ma a 83 giorni dall’apertura dei cancelli si può dire che da un punto di vista tecnico-finanziario è già fallita. O almeno che è a un soffio dal crac. Non parliamo dell’esposizione, dei visitatori, dei biglietti, dei Paesi ospiti, degli sponsor: i conti di Expo spa si faranno alla fin della fiera, cioè il 31 ottobre 2015. Parliamo invece della grande operazione immobiliare realizzata da Arexpo spa, la società che ha comprato le aree per l’esposizione. Per acquistarle, Arexpo si è indebitata per 160 milioni di euro con le banche. Secondo un primo programma di rientro, doveva pagare la prima rata (50 milioni) a dicembre 2014 e il resto ad aprile.
Trovare cioè in un paio di mesi i 110 milioni della seconda rata, più i 50 della prima non pagata, oltre ad altri 75 milioni da dare a Expo spa come contributo per le infrastrutture. In più ci sono da pa-, gare tutti i costi di gestione, le imposte, gli oneri finanziari. Questi soldi non ci sono. Quale imprenditore, quale operatore, quale società sarebbe tranquilla, in questo scenario da incubo? In che cosa si può sperare? Nell’arrivo di un benefattore, in un miracolo
3 commenti:
Gozzoni vi crepa il gozzo..state a dieta...così parlate meglio della fame nel mondo"
faranno una proroga, e pagheranno con i soldi degli introiti, se non ci saranno anche allora, si passera' alle responsabilita'.Il solo fatto di sperare e gaudire, che le cose non pensate da noi falliscano mestamente, e' tipico dei grillotti di ultima data...ma ad aspettare loro si fa' tardi...e l apriascatole si e' belle spuntato...
invece col Partito non si fa tardi..ci pensano i collettori di tangenti..loro non falliscono mai..li pigliano belle ripuliti...Avanti popolo ala riscossa....di REnzi vogliam le ossa..
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