L'ultima fatica artistica di Piero Sbarluzzi che non finisce mai di stupirci per creatività e inventiva artistica, è un racconto corredato con suoi acquerelli . Il racconto è scritto a quattro mani con Nino Petreni. Un lavoro davvero carino, misurato, di tipo surrealista. Si', perchè anche se la storia vera ci racconta di un'epoca lontana, parca di affetti e di celebrazioni, con una narrazione in sè naturalista, di fatto il modo in cui gli eventi si svolgono e quasi comicamente si concludono, sullo sfondo di una pizzeria, con la fame placata in extremis, si fa lentamente 'novella' . Una novella pirandelliana, direi, in cui il viaggio in vespa assume il significato di un evento importante che non arriva mai, di una gioia disattesa. Insomma questo pranzo che aspettano i due 'Godot' dopo il viaggio in Vespa, fa venire la 'fame' anche a chi legge. Complimenti, una cosa davvero carina. Gli acquerelli poi illustrano delicatamente la storia. Don Flori è proprio lui, con le ciglia enormi e la sua figura allampanata e 'scomoda' che mal si addiceva al disegno flessuoso di una Vespa e il paesaggio attorno lo esalta insieme a Piero come in un racconto simbolico : Don Chisciotte e Sancho Panza alla guerra della pastasciutta. Perchè spesso l'affetto,l'amicizia,l'arte della ceramica, non basta da sola a riempire lo stomaco. Complimenti a Nino e a Piero per questo bel regalo natalizio confezoinato per noi tutti. (fp )
1 commento:
Bravi, una chicca pientina!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Posta un commento