“Boldrini? No, Boldrini è plurale, lei è una e donna. Quindi Boldrina. Presidentessa della Camera dei deputati e delle deputate, maschi e femmine. Ma perché allora non Presidenta. Nella sua visione è giusto chiamare un ministro ministra e un sindaco sindaca”. Vittorio Sgarbi se la prende con il presidente della Camera Laura Boldrini e con il suo uso del femminile per declinare i ruoli politici “sindaca” e “ministra”. Sgarbi ricalca il pensiero del presidente emerito Giorgio Napolitano che ha definito “orribili” e “abominevoli” i termini ministro e sindaco declinati al femminile: “Ora cara Boldrina, sia precisa, ci dica chi è lei… lei è la grammatica? Lei stabilisce che non è giusto chiamare sindaco una sindaca e ministro una ministra? Ai ruoli non si applicano i sessi, rimangono tali e quali. Come la persona rimane persona anche quando si riferisce ad un uomo, non diventa persono. E tu sei una zucca vuota, una capra… fortunatamente non un capro”
6 commenti:
bocciate la Boldrinova..viva la Grammatica
alcuni sono forti in geografia...
Renzi è forte in poesia.....Borges chi era costui?
un poeta, ma niente di adatto ai grullini con il rutto a gola !!!
La replica della Crusca
questa volta a intervenire sulla questione è stata una delle massime istituzioni in fatto di linguistica, ovvero l’Accademia della Crusca. Che in un tweet ha spiegato come in realtà l’utilizzo dei termini al femminile non sia scorretto dal punto di vista dell’italiano.
Viva la Boldrina!!!
Stanotte ci porta anche il.... calzo!
Pronti con la contraerea?
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