Ndrangheta, smantellata la cosca Arena: 68 fermi a Crotone. Il clan controllava il Cara di Isola Capo Rizzuto
MAFIE
Gli indagati sono accusati di associazione mafiosa, estorsione, porto e detenzione illegale di armi, intestazione fittizia di beni, malversazione ai danni dello Stato, truffa aggravata, frode in pubbliche forniture e altri reati di natura fiscale, tutti aggravati dalla modalità mafiose
Ci sono anche il capo della Misericordia Leonardo Sacco, che gestisce il Cara di Isola Capo Rizzuto, e il parroco don Edoardo Scordio tra i fermati dell’operazione “Jonny” che stamattina ha stroncato la cosca Arena. Sacco e Scordio sono accusati di associazione mafiosa, oltre a vari reati finanziari e di diversi casi di malversazione, reati aggravati dall’aver favorito la ‘ndrangheta.
Sono 68 in tutto le misure cautelari disposte dalla Direzione distrettuale antimafia ed eseguite dalla guardia di finanza, dai carabinieri e dalla polizia di stato. Nel provvedimento di fermo, firmato dal procuratore Nicola Gratteri, dall’aggiunto Vincenzo Luberto e dal sostituto Domenico Guarascio, sono finiti boss e gregari della potente famiglia mafiosa ma anche i responsabili del Centro di accoglienza più grande del Sud Italia
2 commenti:
come volevasi dimostrare !!
ogni regione ha i suoi Cara e le sue mafie quella dei migranti è il businnes italiano del momento, aspettando quello delle ricostruzione dopo il terremoto mica siamo stupidi del tutto!!!!!e i partiti fanno, logicamente, finta di nulla....
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