Toscana, si vota in tre capoluoghi: il Pd vede lo spettro delle zero vittorie. E il M5s è assente nella Siena del Monte Paschi

Chiamate alle urne Massa, Pisa e Siena: i grandi temi sono sicurezza e crisi economica. Il centrosinistra alle prese con guerre fratricide che potrebbero spalancare le porte a Lega e M5s: nella città della Torre Pendente i dem dilaniati da una frattura interna; a Massa l’uscente Volpi è detestato dai renziani che lo hanno osteggiato dall’inizio del mandato. A Siena il sindaco Bruno Valentini dovrà vedersela con almeno altri 5 candidati alla sua sinistra, ma i pentastellati non corrono
La microcriminalità e il degrado di Pisa, il tasso di disoccupazione da profondo sud di Massa e la Siena messa in ginocchio dopo il default di Mps. Il 10 giugno nella ormai ex rossa Toscana si vota in 21 Comuni ma sono i tre capoluoghi di Provincia a far tremare le gambe al Partito Democratico che, dal 2014 in poi, in questa regione ha perso quasi tutte le ex roccaforti rosse (esclusa Firenze): Livorno, Cascina, Pistoia, Carrara, un po’ a beneficio del M5s e un po’ a beneficio della destra. E così, nelle ultime settimane, tra i dirigenti del Pd toscano si aggira uno spettro: quello dello 0-3. Cosa accadrebbe?, si chiedono tra i corridoi di via Forlanini a Novoli, diventato il quartier generale dei democratici toscani. Oltre ai grandi temi della sicurezza e della crisi economica che ha colpito indistintamente sia la costa che l’entroterra, il centrosinistra in queste tre città ci ha messo del suo a complicarsi la vita con guerre fratricide che potrebbero spalancare la porta del Comune alla Lega o al Movimento 5 Stelle: nella città della Torre Pendente la frattura interna sulle regole delle primarie ha portato al commissariamento del Partito e ad un candidato sindaco, Andrea Serfogli, debole e in continuità con la giunta precedente; a Massa l’uscente Alessandro Volpi è detestato dai renziani che lo hanno osteggiato dall’inizio del mandato: infine a Siena il sindaco Bruno Valentini dovrà vedersela con almeno altri 5 candidati alla sua sinistra
5 commenti:
ormai il professore, per nascondere la fine che ha fatto e mascherare finta vergogna, dopo esser fnito in bocca ai fascio legaioli, non gli resta che continuare mestamente la filastrocca del povero Pd...gli consigliamo, prima di prendere per il culo gli altri, dovrebbe guardare in casa dei suoi grilli senesi, sfanculati e presi per il culo da rocca casalina !!! vi rendete conto, un imbecille checchetta, che decide la sorte politica, di militanti storici che si sono fatti il culo nei banchetti e nelle iniziative, mettendoci la faccia...honestà !!!
Vai a lavorare Stefano Sbandi...la Pora Unità non basta più..siete diversi senza più la poccia del partito ihihih
piccinino il citto-partito.....messo malino è ? solo limosine ?
Salvini Di maio contro Martina e Berlusconi
conta il voto in parlamento
o provate a smentire compagni... vi ritocca il Cavaliere dopo Verdini!!!ihihihih
Il cognome dell'articolista è tutto un programma. Pisa "vituperio delle genti", Livorno e Carrara torneranno alla casa comune, Siena, figlia di Remo, ancora piange i contributi facili della Fondazione. Fatevene una ragione, da sempre Firenze è stato il faro della Toscana e del Rinascimento. E ancora mostra di esserlo in un contesto dove sono calate le tenebre della ragione
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