RAI: il BUE dà del CORNUTO all' ASINO ( PD e Forza Italia contro il Governo) Lottizzatori? I signori sì che se ne intendono!!! ahaahahah !!
10 commenti:
Anonimo
ha detto...
Nella RAI si dividevano anche gli strapuntini...i pidini con i fasci...ihihih ora sono rimasti a bocca asciutta...fiuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu asc asc asc che pena..come faranno? fazzini e vespini...carica!!!
I fasci sono sempre lì (Salvini, Meloni e company)e, forse, è il caso di ricordare che il PD diede a Figo la poltrona di controllo della RAI, ma vedo che da buoni fankazzisti, grulli-legaioli avete memoria corta e molta malafede.
su: Firenze, Matteo Renzi, PD Profilo blogger Vincenzo Imperatore Consulente di direzione, giornalista e saggista Post | Articoli Twitter Renzi ha acquistato una villa a Firenze del valore complessivo di 1,3 milioni di euro con un acconto di 400mila euro e stipulando, per la restante parte, un mutuo di 900mila euro. Ma a me (e credo alla maggior parte degli italiani) non interessa assolutamente.
Come paga il mutuo? Dove ha trovato i soldi dell’acconto? Perché ha beneficiato di un prezzo di acquisto molto al di sotto delle quotazioni di mercato? Non me ne può fregar di meno! Mi incuriosisce invece approfondire le dinamiche di concessione creditizia seguite in questa circostanza dal sistema bancario che, cosi come gia ribadito la settimana scorsa, sembra viva ancora tutt’oggi in una “Frittole” che riporta al tempo dei disastri.
Andiamo con ordine.
Una regola universale e determinante per una efficiente gestione del conto economico di una banca si basa sulla capacità di concedere credito, sempre che si trovi, ogni volta si prestano soldi, una risposta ad una semplice domanda: come mi restituisce il denaro il beneficiario del prestito? In altri termini la concessione di un finanziamento si deve basare innanzitutto sulla capacità reddituale del richiedente (quanto guadagna) e poi, in secondo luogo (ma un luogo che “pesa” molto poco nei sistemi di rating creditizi) da una eventuale garanzia (se non mi paga, su cosa vado a rivalermi), come ad esempio l’ipoteca sull’immobile.
In tale ottica, per determinare il reddito minimo necessario che un richiedente debba avere per sopportare il pagamento delle rate di un nuovo mutuo, le banche seguono un criterio di calcolo più’ o meno standardizzato e generalizzato che presuppone che l’ammontare annuo delle rate del prestito non debba essere superiore al 30% (qualcuna arriva fino al 35%) del reddito netto dei richiedenti.
In altri termini, si suppone che con il 30% del reddito netto un cittadino possa coprire i pagamenti delle rate di ciò che ha acquistato con finanziamenti e con il restante 70% possa invece soddisfare le spese della gestione familiare corrente (fitto, utenze, alimentazione, abbigliamento, ecc…). Una delle cause che ha determinato, infatti, il disastro nel mondo finanziario e’ stata la concessione dei mutui subprime che, volendo semplificare, venivano appunto erogati a chi aveva un rapporto di lavoro non stabile e/o con un reddito variabile. Nel momento in cui il beneficiario perdeva il lavoro o guadagnava di meno, non poteva più pagare il mutuo e la banca poteva recuperare il capitale prestato solo svendendo l’immobile. Ma in un arco di tempo che, nel nostro paese, si stima in circa sette anni! E nel frattempo le banche fallivano!
10 commenti:
Nella RAI si dividevano anche gli strapuntini...i pidini con i fasci...ihihih ora sono rimasti a bocca asciutta...fiuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu asc asc asc che pena..come faranno? fazzini e vespini...carica!!!
I fasci sono sempre lì (Salvini, Meloni e company)e, forse, è il caso di ricordare che il PD diede a Figo la poltrona di controllo della RAI, ma vedo che da buoni fankazzisti, grulli-legaioli avete memoria corta e molta malafede.
Renzi -Berlusconi nuovi alleatoni fiuuuuuu la Nuova Sinistra.....fiuuuu
Fazio e e il Vespino
a renzi e compagni
han fatto il pompino
Fazio 4 anni 11 Milioni di Euro
avanti popolo
alla riscossa
ha fatto cassa
a più non possa..!!
su: Firenze, Matteo Renzi, PD
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Vincenzo Imperatore
Consulente di direzione, giornalista e saggista
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Twitter
Renzi ha acquistato una villa a Firenze del valore complessivo di 1,3 milioni di euro con un acconto di 400mila euro e stipulando, per la restante parte, un mutuo di 900mila euro. Ma a me (e credo alla maggior parte degli italiani) non interessa assolutamente.
Come paga il mutuo? Dove ha trovato i soldi dell’acconto? Perché ha beneficiato di un prezzo di acquisto molto al di sotto delle quotazioni di mercato? Non me ne può fregar di meno! Mi incuriosisce invece approfondire le dinamiche di concessione creditizia seguite in questa circostanza dal sistema bancario che, cosi come gia ribadito la settimana scorsa, sembra viva ancora tutt’oggi in una “Frittole” che riporta al tempo dei disastri.
Andiamo con ordine.
Una regola universale e determinante per una efficiente gestione del conto economico di una banca si basa sulla capacità di concedere credito, sempre che si trovi, ogni volta si prestano soldi, una risposta ad una semplice domanda: come mi restituisce il denaro il beneficiario del prestito? In altri termini la concessione di un finanziamento si deve basare innanzitutto sulla capacità reddituale del richiedente (quanto guadagna) e poi, in secondo luogo (ma un luogo che “pesa” molto poco nei sistemi di rating creditizi) da una eventuale garanzia (se non mi paga, su cosa vado a rivalermi), come ad esempio l’ipoteca sull’immobile.
In tale ottica, per determinare il reddito minimo necessario che un richiedente debba avere per sopportare il pagamento delle rate di un nuovo mutuo, le banche seguono un criterio di calcolo più’ o meno standardizzato e generalizzato che presuppone che l’ammontare annuo delle rate del prestito non debba essere superiore al 30% (qualcuna arriva fino al 35%) del reddito netto dei richiedenti.
In altri termini, si suppone che con il 30% del reddito netto un cittadino possa coprire i pagamenti delle rate di ciò che ha acquistato con finanziamenti e con il restante 70% possa invece soddisfare le spese della gestione familiare corrente (fitto, utenze, alimentazione, abbigliamento, ecc…). Una delle cause che ha determinato, infatti, il disastro nel mondo finanziario e’ stata la concessione dei mutui subprime che, volendo semplificare, venivano appunto erogati a chi aveva un rapporto di lavoro non stabile e/o con un reddito variabile. Nel momento in cui il beneficiario perdeva il lavoro o guadagnava di meno, non poteva più pagare il mutuo e la banca poteva recuperare il capitale prestato solo svendendo l’immobile. Ma in un arco di tempo che, nel nostro paese, si stima in circa sette anni! E nel frattempo le banche fallivano!
In Democrazia le Legge è (quasi) uguale per tutti
specie per i cosiddetti Dem (Demofurby)
Subprime, mai sentito parlare dei garanti quando si chiede un mutuo?
Isoardi, la nuova starlet della RAI.
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