LOBBY Paradisi fiscali in Ue: ecco quanti soldi ci sottraggono Olanda, Irlanda e Lussemburgo offrendo alle multinazionali una tassazione di favore. Sottratti all' Italia 6 miliardi dai Paradisi Fiscali dell'Europa del nord. Una pacchia per le aziende italiane che sottraggono al fisco il 19 % del gettito e una pacchia per gli staterelli - pirati della UE.
5 commenti:
solito euro-banditismo caso mai non fosse ancora chiaro a tutti gli eurocoglioni
E ancora c'è chi se la piglia con in commercianti
600 euro e una fila di legnate!si chiama "curaitaly"....
ti danno 600 euri e te ne chedono subbiti doppo 3000 di questi tempi che un lavori, Curati il Capo !! Italy
Ma cosa ha scritto Di Battista nel suo post? L’ex parlamentare ricostruisce nei dettagli processi e indagini sul conto di Descalzi, che è nell’ordine “imputato per la tangente da oltre un miliardo di dollari pagata in Nigeria, è indagato per gli affari della moglie in conflitto di interessi con Eni, mentre l’azienda è avvolta dalle inquietanti trame e dai finti complotti per azzoppare la procura di Milano che indaga sulla corruzione internazionale”. Tutte vicende, continua Di Battista, ancora “da chiarire, certo. Ma crediamo che quanto fin qui esposto sia più che sufficiente per rendere totalmente irricevibile la riconferma di Descalzi da parte del M5s come Ad di Eni. Nomina di un valore enorme, come altre di cui si sta discutendo”.
Per i vertici dei 5Stelle Descalzi non è mai stato davvero in bilico
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L’ex deputato spiega che “in un Paese come il nostro era necessario che una forza politica mettesse nero su bianco che solo chi ha la fedina penale pulita può rappresentare i cittadini nelle istituzioni”. E ricorda che “il M5s è padre dell’unica vera legge anti-corruzione che l’Italia si sia data e che, come abbiamo detto, fa del rigore e severità i suoi pilastri”. Nel suo post Di Basttista scrive anche che “la forza del M5s nasce anche dal disgusto che ha pervaso gli italiani, dinanzi alla affermata consuetudine per cui i guai con la giustizia fossero in politica più un motivo di vanto che di ignominia. Con tutti i condizionali del caso e nella giusta presunzione di innocenza, troppo spesso ai cittadini si è dato concreto motivo di pensare che tra l’interesse pubblico e quello privato ci fossero troppe inopportune commistioni”. Per tutti questi motivi il parlamentare auspica che il capitale politico del M5s torni “ad essere il rinnovamento che non sta nel far perdurare il potere sempre nelle stesse mani (e questo vale per tutte le nomine in discussione) soffocando, così, merito e qualità. Le aziende di Stato giocano ruoli determinanti per lo sviluppo del Paese e a noi, al M5s, era stato dato un mandato chiaro di discontinuità sia nel merito delle scelte che nel metodo”. Quindi lancia l’appello: “Chiediamo di bloccare la nomina a qualsiasi livello, di coloro che, sulla base delle nostre regole, non potrebbero neanche essere candidati al consiglio di circoscrizione”.
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