Dal decreto Agosto è uscito in extremis il “bonus ristorante“, cioè lo sconto del 20% mirato a rilanciare i consumi, che alcuni ministri avrebbero voluto estendere anche agli acquisti di abbigliamento e arredi. In compenso l’1 dicembre partirà il cashback, cioè il meccanismo dei rimborsi per chi paga con moneta elettronica. E che cosa resta allora delle misure per la filiera della ristorazione caldeggiate dalla ministra Teresa Bellanova? Nella versione finale del testo approvato “salvo intese tecniche” è confermato, anche se cala a 600 milioni, un fondo ad hoc per sostenere l’acquisto di prodotti made in Italy. Arriva poi un contributo per i negozi nei centri storici delle città d’arte. In entrambi i casi ci sono precisi paletti.

Il fondo per la filiera della ristorazione – La Bellanova venerdì pomeriggio ha lasciato la clinica dov’era programmato il suo ricovero fino a lunedì per accertamenti per partecipare al cdm e “difendere” il fondo. Potranno ottenere un contributo a fondo perduto – minimo 2.500 euro – i ristoranti che acquistano prodotti di filiere agricole, alimentari e vitivinicole italiane, a condizione che il fatturato del periodo marzo-giugno 2020 sia inferiore di almeno il 25% rispetto allo stesso periodo 2019 o che si sia avviata l’attività dopo l’1 gennaio 2020