Per uscire dall’azionariato di Autostrade per l’ItaliaBenetton e soci vogliono guadagnarci il più possibile. Dunque non hanno intenzione di vendere a Cassa depositi e prestiti – come previsto dall’accordo firmato il 14 luglio con il governo – a un prezzo più basso rispetto a quello che potrebbero spuntare sul mercato. Si spiega così quella che il consiglio di amministrazione di Atlantia definisce “soluzione alternativa” individuata “con spirito di buona fede”. La proposta del gruppo di cui i Benetton hanno il 30%, e che a sua volta controlla Aspi, suona così: il nostro 88% lo metteremo sul mercato attraverso una gara internazionale. Cdp (la società controllata dal Tesoro che gestisce il risparmio postale degli italiani) partecipi pure, eventualmente insieme ad altri investitori di suo gradimento. Ma le azioni andranno a chi offre di più