M5S, Corrao: "Gli Stati generali un rito finto, non escludo diversi addii"
L'eurodeputato vicino a Di Battista: "L'ala governista si è autolegittimata senza fare autocritica. Alessandro? Non credo che entrerà nel direttorio. Scissione? Non lo so, però c'è un campo politico ampio da occupare, classe dirigente che si autolegittima, non c'è stata alcuna autocritica'
".
A quali scelte si riferisce?
"Tante, a partire delle nomine. Le conferme di Descalzi e Profumo ancora gridano vendetta. Così come i tavoli negoziali gestiti sempre in modo opaco, senza alcuna trasparenza e alcun confronto interno".
Il "congresso" è comunque finito con il riconoscimento di una maggioranza forte.
"Diciamo che così viene legittimato un gruppo dirigente che agiva in modo illegittimo e viene celebrato un matrimonio di scopo con alcuni esclusi dal cerchio magico. Manovre di palazzo rivolte al palazzo. Se si voleva rilanciare un movimento che parla con i cittadini serviva un congresso vero, che desse discontinuità reale e che era necessario già dal disastro delle europee. Così ci sono tarallucci e vino e nessuna responsabilità politica per una gestione incentrata sulla paura di perdere posizioni di potere, e quando la tua azione politica è dettata dalla paura la conseguenza è un continuo negoziato al ribasso. Giusto provare a fare le cose al governo ma facendo pesare quegli 11 milioni di voti nella giusta proporzione".
Eppure Di Battista dice di essere pronto di tornare in prima linea nel Movimento. Accetterà un ruolo nel direttorio?
"Non so, ma continuo a non crederlo. Anche perché ha posto delle condizioni e chiesto delle garanzie che mettono in imbarazzo quelli con cui dovrebbe lavorare insieme. A partire, appunto, da una operazione di totale trasparenza su tutte le nomine che significherebbe ammettere condotte non proprio improntate a criteri meritocratici".
Insomma, ci sarà una scissione?
"Guardi, non lo so, vediamo che spazio avranno le nostre vecchie battaglie tematiche (oggi chiamate idee critiche di "dissidenti") nella nuova organizzazione del movimento. Certo, c'è molta gente insofferente, tra attivisti che ci hanno messo il cuore da 10 anni ma anche tra portavoce. E non manca un campo politico vasto dove far valere i nostri vecchi temi sacrificati sull'altare del governiamo. Temi come la lotta a tutela dell'ambiente e del clima, il civismo, l'opposizione a modelli produttivi sbagliati e ai grandi "prenditori" del neoliberismo, temi una volta nostri ma oggi abbandonati dai 5S. Ma quando e come occupare questo spazio non è deciso".
Nel "nuovo" Movimento, secondo lei, c'è ancora posto per Davide Casaleggio?
"Io non credo che Di Maio possa dare il benservito a Casaleggio così facilmente. Non dimentichiamo che l'associazione Rousseu detiene l'elenco degli iscritti al M5S. Senza un accordo fra i due, e fra loro e Beppe Grillo sul simbolo, sarà difficile smuovere qualsiasi cosa. Detto ciò, mi pare evidente che chi ha organizzato questi Stati Generali lo ha fatto con la volontà di estromettere Davide Casaleggio. E lui l'ha messo in risalto. Ma sa qual è la cosa più curiosa?".
Quale?
"L'ala governista che ha messo all'angolo Casaleggio è la stessa che ha sempre utilizzato la piattaforma Rousseau a proprio piacimento, creando quella insofferenza verso uno strumento con grandi potenzialità inespresse che oggi cavalcano".
Lei, a Bruxeless, fa parte dell'ala più dura del Movimento che contesta l'utilizzo del Mes. Ha letto l'intervista a Repubblica del presidente del parlamento europeo, David Sassoli, che sollecita una riforma del meccanismo di stabilità?
"L'ho letta e condivido le parole di Sassoli, che smentisce i tanti che nel suo partito dicevano che nel Mes non c'erano le condizionalità e che i fondi potevano essere presi subito. Ora spero che anche il governo recepisca queste indicazioni".
E' anche una mano tesa ai 5S, che potrebbero entrare nel gruppo di SD all'europarlamento?
"Assolutamente sì, trovo sia una buona strategia da parte di Sassoli. Bisogna vedere se questa soluzione è condivisa dal Pd e dallo stesso M5S. Il Movimento entrerebbe in un gruppo in cui i dem gli farebbero in pratica da tutor, in una chiara posizione di subalternità. Parlo in terza persona plurale perché non è, in ogni caso, una strada che personalmente seguirei. Lo dico con tutto il rispetto, ma se volevo andare dietro al Pd avrei fatto un percorso con loro, non sarei stato eletto su presupposti diversi e spesso contrapposti".
I commenti dei lettori
-L'ho letta e condivido le parole di Sassoli, che smentisce i tanti che nel suo partito dicevano che nel Mes non c'erano le condizionalità e che i fondi potevano essere presi subito-
Le condizionalità non ci sono infatti. E Sassoli ha praticamente detto che, se nonostante le Non condizionalità, nessuno ha preso quei soldi, in quanto ora, grazie alla UE, anche NOI possiamo finanziarci sul mercato a condizioni più vantaggiose, a questo punto è inutile tenere bloccati 400 miliardi del MES.
Cioè ha detto esattamente l'opposto di quello che questo signore vorrebbe farci credere.
2 commenti:
solo a caccia di stipendi. amen
Nel MORTORIO imposto dal Governo ingiustamente, infliggendo a questo territorio una Zona Rossa immeritata, il BLOG una cosa viva in un mortorio fascio-comunista..
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