TASSAZIONE
Irpef, la riforma a tre aliquote: risparmi nelle tasse fino a 260 euro ma non per tutti
di Massimiliano Jattoni Dall’Asén
Il primo passo della riforma promessa
Il programma elettorale della coalizione di destra-centro era chiaro: flat tax per tutti. Ma è apparso fin dall’insediamento del nuovo esecutivo un obiettivo arduo al punto tale che, alla prima occasione, la premier Meloni aveva chiarito che la tassa piatta per tutti resta l’obiettivo (sempre che si riesca a bypassare i rilievi già evidenziati da molti di incostituzionalità), ma con l’orizzonte di fine legislatura. Nel corso di questo primo anno di governo FdI-Lega-Fi, però la promessa stata quella d avviare la riforma dell’Irpef già quest’anno, ovvero con la legge di Bilancio del 2024, la prima cioè che sarà scritta interamente da questo governo. L’ok a inizio agosto della Camera alla legge delega per la riforma fiscale ha messo nero su bianco la progressiva transizione dal modello di imposizione a scaglioni sui redditi delle persone fisiche alla tassa piatta unica. Ora, dunque, il governo si appresta al primo step, ovvero accorpare i primi due scaglioni Irpef (cioè quelli che riguardano i redditi fino a 28 mila euro) con aliquota del 23%. Questo porterebbe un risparmio del 2% per i redditi compresi tra i 15 mila e i 28mila euro. Ma su tutto pesa un’incognita, che è poi la stessa fin dall’inizio del governo Meloni: ci saranno abbastanza risorse? Con la Nadef che al 27 settembre certifica il rallentamento dell’economia italiana già nel 2023, le cose si fanno più difficili.
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