Un profilo di Monticchiello nitido e austero appare da secoli a chi da Pienza sale lassù, sulle ascetiche linee delle Crete. Si taglia la Valdorcia fra distese di lino e di grano antico, che ondeggia con adorabile leggerezza accarezzato del vento. Arrivare a Monticchiello è un attimo e io e il Sidachino siamo volati sulla collina per lo scrutinio elettorale più importante della nostra recente vita di vecchi amministratori, dopo lunghe stagioni in prima pagina. Nel paesaggio feriale di un lunedì addormentato nella bruma dello scirocco avaro di sole e di cielo, ci siamo arrampicati in questo nido storico di antichi guerrieri per l'ultimo atto della grande sfida.Qui fra le strade deserte spazzate da una bava di vento, siamo giunti in una sala buia e antica, il luogo perfetto per una partita a dadi o a scacchi in un pomeriggio afoso. La partita era appena iniziata e la prima scheda era aperta in religioso silenzio in uno sfrigolio di carta odorosa di inchiostro e di tipografia. Era il 'rito' più antico sopravvissuto al secolo più terribile mai vissuto, ventiquattro anni dopo l'inzio del nuovo secolo, che si annuncia ancora peggiore, quasi imbrigliato dal verde tragico dei boschi vicini. Attorno all'urna cinque scrutatori stavano chini e silenziosi ad attendere dalla voce stentorea del presidente: un nome, un simbolo, una croce. Un rito segnato dalla cadenza dell'uffizio civile che recitava la sua liturgia in una chiesa laica e affollata di uomini appena usciti dal lavoro. Vecchie tute, scarponi, barbe incolte, odore di fieno e profumi di bosco primaverile, poi i gendarmi con le bandoliere chiare e i volti sudati a cercare un filo d'aria con la bocca socchiusa. Il Sindachino combatteva in prima fila con le schede in mano e gli altri curvi sui fogli colorati delle schede, blu, rosso, rosso, blu, mentre dall'urna uscivano parole brevi e scandite come litanie.. Era la celebrazione di un sacrificio pagano o di una riunione segreta tra catecumeni legati da un patto oscuro? C'era un maneggiare di telefonini nervoso e uno scambio continuo di messaggi, di occhi socchiusi, di volti sudati, di cappelli tenuti in mano, un sospirare di donne raggomitolate nelle seggiole come in un martirio, di vecchi contadini appoggiati ai muri.. Numeri continui bisbigliati nella penombra, imprecazioni soffocate in gola, tossiconi, tonfi dell'uscio e preghiere. Il sindachino si alza all'improviso per uscire . 'Ma dove vai ? Dove vai ? ' Urlo. ' A Pienza ! abbiamo vinto, tutto è finito! Io che mi attardavo a fare conti male impostati, mi sono come svegliato d'improvviso, gettandomi nella via sui suoi passi sorridenti che fendevano lo scirocco. Nel passaggio veloce fra i campi di grano ondeggianti ho visto lo scorrere del tempo, la bellezza di un giorno di vittoria e la divina indifferenza della vita. Chi vince e chi perde. Poi ho pensato ai miei amici, alle cento elezioni a cui ho partecipato alla festa del paese. Ho pensato a Henry David Thoreau quando scriveva che "il destino di un paese non dipende dal tipo di scheda che lasciate cadere nell'urna una volta ogni tanto, ma dal tipo di persona che lasciate cadere ogni mattina dalla vostra camera nella strada,,," A Pienza ho trovato la folla di amici festanti, sicuro e contento di avere scelto in questa nuova avventura le persone migliori della mia vita vissuta spesso di corsa nella strada. Giunto oggi finalmente qui, nella 'Piazza' del mio paese !. Viva la Piazza !!!
Lunedi 10 maggio 2024
4 commenti:
Grazie Fabio
Poche righe racchiudono un capolavoro letterario, musica per le nostre orecchie!
Grazie FABIO!
Brividi !!
Vedere il gruppo dei consiglieri il loro entusiasmo, la determinazione e la consapevolezza di ciò che deve essere fatto per dare a Pienza lo “sviluppo consapevole”, necessario per portare la
Comunità a raccogliere i benefici di una economia che dovrà in futuro guardare anche oltre il turismo e ritrovare uno sviluppo demografico reale realizzando strutture idonee a garantire il benessere e inimico sociale e culturale, e’ motivo di grande soddisfazione per chi ha lavorato per questo in questi 15 anni . Buon lavoro Sindaco Giunta e consiglieri, saranno altri 5 anni di grande impegno e soddisfazioni. Giampietro
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