sabato 7 settembre 2024

L' avventura onirica dentro al Pozzo del Tempo.


 In una notte d'estate  la Piazza della 'città' umanistica diviene il 'teatro' della definizione antica, atto ai tre generi tramandati dalla classicità.  La scelta della Commedia di questo teatro pientino non ha tradito la storia , passando dalla giocondità sboccata della satira, alla compostezza classica della commedia tradizionale, contenuta scenograficamente in uno spazio urbano con le sue 'quinte' laterali e la 'scena' centrale, che coniuga recitazione e partecipazione del pubblico in una sola realtà condivisa. Il 'Pozzo del tempo' è una narrazione teatrale che segue il filo conduttore di un' avventura onirica. Pare che un tempo lontano, dopo la perdita da parte della 'città' ( la polis) della sua importanza politica, la commedia sia passata ad illustrare la semplice vita quotidiana, per mettere in luce i cattivi comportamenti dei cittadini. Cristiana Ciacci, cittadina di questa nostra 'polis' ideale, ha seguito questo indirizzo, recuperando la compostezza classica  dei personaggi, con  i loro panneggi  candidi e la gestualità lenta inclusa in una scenografia rigorosamente semplice e simmetrica, come nel teatro classico, e il pozzo centrale dichiatamente ' umanistico',  Quanto al testo teatrale, come scriveva Jean Louis Barrault ", accontentiamoci di dire che il teatro come la Vita è un Sogno, senza preoccuparci troppo della menzogna " . D'altra parte, il fatto di ricreare il pubblico, come annotava Bertold Brecht, conferisce al teatro "una sua speciale dignità e meno di ogni altra arte  ha bisogno di giustificazioni". La narrazione di Cristiana Ciacci  e dei suoi compagni di viaggio si avvale dell'esperienza di attori navigati, che dialogano segretamente con il pubblico e cercano di sedurlo con mirevoli inganni. Come scrive Giovenale ' la commedia corregge i costumi ridendo ( castigat ridendo mores) e l'intento culturale ed educativo del teatro non sfugge mai allo spettatore. Forse la Piazza di Pienza fu costruita proprio per questo, con le sue comode sedute, le sue quinte naturali e il proscenio sistemato in maniera classicamente 'ambigua' di fronte alla facciata del Tempio. Insomma il Teatrino di Don Giotto è ormai cresciuto nel rigore della tradizione teatrale e si apre a esperienze sempre più nuove. Bravi ragazzi-attori..!.la Città Ideale vi iscrive fra i suoi figli migliori (fp)






 

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