martedì 9 dicembre 2025

Nuove 'verità' sul caso

 Dal Corriere di  Siena Il caso

Caso David Rossi, Gregori (Ris): “Qualcuno lo teneva per il polso sinistro quando è caduto”

“Il dato certo è che quando David Rossi è precipitato qualcuno lo teneva per il polso sinistro appeso al balcone”.

È quanto afferma il tenente colonnello del Ris, Adolfo Gregori, consulente della Commissione di inchiesta sulla morte di David Rossi, ascoltato insieme al medico legale Robbi Manghi per illustrare la relazione sugli esperimenti relativi alla caduta dell’ex manager di Mps.

Secondo quanto riferito da Gregori, Rossi “era appeso al balcone con qualcuno che lo sorreggeva, almeno nell’ultimo istante, e lo teneva per il polso sinistro provocando le lesioni e il distacco dell’orologio”. Gregori ha spiegato che sono stati eseguiti “23 test” per verificare in che modo “possa essere stata provocata la rottura di entrambe le anse e quindi del cinturino dell’orologio”. In “quattro volte su 23” è stata riprodotta una dinamica nella quale “si afferra bene la cassa dell’orologio nell’azione di trattenere il corpo” e “si stacca la cassa da entrambe le parti dal cinturino”. Il consulente ha definito il risultato “sicuramente eccezionale” e ha aggiunto: “Abbiamo capito come è possibile staccare la cassa dell’orologio da entrambe le anse”. Durante gli esperimenti è stata osservata “la stessa traiettoria relativa alla caduta della cassa e del cinturino”. L’ipotesi che il cinturino si sia sganciato perché impigliato in un perno della finestra è ritenuta “remota”..

David Rossi “in posizione frontale alla finestra, era sospeso nel vuoto, trattenuto per il braccio sinistro da una persona che lo afferrava con le due mani e, probabilmente, qualche secondo prima di precipitare, ha perso la presa del braccio destro, tanto da provocare una repentina rotazione verso il basso del lato destro del corpo tale da creare una forte compressione (per rotazione) e trazione a livello dell’articolazione del gomito sinistro tanto da generare la rima di frattura del capitello radiale in direzione mediale”: sono le conclusioni della relazione illustrata nel corso della seduta della Commissione di inchiesta.

Manghi ha parlato di “una lesione importante che nessuno ha mai nemmeno ipotizzato” riferendosi a una “frattura lineare del capitello radiale sinistro”. Riguardo alle lesioni al polso, nella relazione si legge che “sono conseguenza di eventi accaduti prima della caduta nel vuoto, non certo per autolesività bensì più compatibili con trazioni-afferramenti-trascinamenti da parte di terzi”. Altre lesioni sono ritenute “più compatibili” con manovre di  “afferramento, compressione, contenzione da parte di terzi”.

“L’orologio marca Sector modello Expander, si è tolto dal braccio quando il corpo (di David Rossi ndr) si trovava ancora all’altezza della finestra. La cassa dell’orologio ed il suo cinturino sono precipitati, separatamente, insieme al corpo di Rossi”, si legge ancora nelle conclusioni.

“L’esame delle immagini della precipitazione ed i test sperimentali, consentano di affermare che la cassa dell’orologio arriva a terra nello stesso istante nel quale i piedi di David Rossi impattano con il selciato – si sottolinea nella relazione – Dopo qualche frazione di secondo si osserva, sopra al piede destro, un oggetto scuro che appare essere ancora in caduta (con la sua ombra proiettata al suolo) e può quindi essere ricondotto, con buona probabilità, al cinturino dell’orologio. Il distacco contemporaneo del cinturino sui due lati (anse) dell’orologio indossato da Rossi, con una probabilità non inferiore al 94% è stato causato da un’azione di afferramento con due mani, del polso e dell’orologio, che oltre a provocare il distacco del cinturino, ha fatto sì che lasciasse impresse sul polso l’impronta delle due anse e della fibbia del cinturino”.

David Rossi, una nuova consulenza riscrive la morte: "E' stato lasciato cadere"

Protagonista a le Iene la revisione delle analisi e una simulazione digitale realizzata con un manichino virtuale che mette in discussione le conclusioni della perizia presentata nel 2022 dal Ris dei Carabinieri

Caterina Iannaci

09 Dicembre 2025, 05:43

David Rossi

David Rossi

Una nuova consulenza forense smentisce la tesi del suicidio di David Rossi, suggerendo che il manager sia stato ucciso. La revisione delle analisi e una simulazione digitale realizzata con un manichino virtuale, tarato sulle misure reali di Rossi, mettono in discussione le conclusioni della perizia presentata nel 2022 dal Ris dei Carabinieri, sulla base di uno studio dell’Università La Sapienza. La novità sarà al centro del servizio realizzato da Marco Occhipinti e Roberta Rei e trasmesso questa sere nel programma Le Iene.

L’ingegnere forense Giuseppe Monfreda, esperto del software utilizzato nella precedente simulazione, ha condotto un’analisi indipendente con una versione aggiornata dello strumento. La sua ricostruzione millimetrica della caduta indica che la dinamica non è compatibile con un gesto volontario, come ipotizzato in precedenza. Secondo Monfreda, il corpo di Rossi sarebbe stato trattenuto e poi rilasciato, una conclusione che conferma da tempo la famiglia del manager.

Le nuove analisi evidenziano discrepanze significative rispetto alla simulazione originaria: la posizione del corpo nel video reale differisce da quella del modello, la traiettoria di caduta e i punti di impatto non corrispondono. La nuova perizia mette in luce una dinamica completamente differente, compatibile con l’ipotesi che Rossi sia stato costretto e poi scaraventato nel vuoto. Monfreda e il suo team hanno ricostruito la scena con precisione sulla base delle scansioni laser 3D del luogo e dei dati ottenuti dalla TAC del corpo riesumato. L’esito mostra una corrispondenza del 95% con il video originale della caduta. La famiglia Rossi chiede ora la riapertura delle indagini con l’ipotesi di omicidio.

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