Muovendosi sul limite sottilissimo tra ciò che è doping e ciò che non lo è, il ciclismo ora si sarebbe inventato una nuova pozione magica, contenuta in quella che è stata ribattezzata “Finishing bottle”, la borraccia del finale. Un mix nel quale spicca il Tapentadol, un antidolorifico “dieci volte più forte del Tramadol”, ma ancora tra le sostanze sotto osservazione da parte della Wada e solo per quanto riguarda il suo utilizzo in gara. La denuncia arriva dal MPCC, il Movimento per un ciclismo credibile, un gruppo di squadre sempre più sottile (ora le World Tour sono solo 7), che ha da poco cambiato presidente e ha lanciato l’allarme alla fine di un anno che ha visto il ciclismo battere tanti record di velocità. E ciò, naturalmente, ha sollevato nuovi interrogativi.