Il fondatore M5S: "Tutti i deputati hanno dato la loro disponibilità". Renzi replica: "Basta passerelle"
Circo Massimo, Di Maio: "Dobbiamo essere pronti a governare". Ma nega di essere leader (video)
Circo Massimo, Di Maio: "Dobbiamo essere pronti a governare". Ma nega di essere leader (video)
9 commenti:
grande beppe!!!!!!!infangali!!!
La 'peste rossa' ha affogato genova
Renzi..non vuole 'passerelle' le vuole solo per la Boschi e per sè!!!
ah ah e ha ha
forza beppe!!
'Tutti a spalare a Genova i miei parlamentari..tanto loro sono abituati a spalare e merda in Palamento o fango a Genova..cambia poco..'
piu' che ha spalare merda a mangiare...prosit!!!
Sgramma!!! 'ha spalare'
non vuole l' acca...
'ogni mattina ricordati della mutina'
si scriva ' a spalare' quanto alla 'merda'....nessuno è più esperto del tuo leader.....
infatti è un famoso merdologo!!
La detrazione fiscale per il coniuge a carico è in serio pericolo. Il Governo Renzi ne aveva già proposto l'abolizione nel Documento di Economia e Finanza di aprile, ma grazie all'intervento della deputata M5S Carla Ruocco che aveva denunciato pubblicamente la minaccia, nella versione definitiva del testo non ve ne era più traccia. Ora l'assalto a questo fondamentale sostegno economico per molte famiglie si rinnova all'interno della delega lavoro, che già punta a precarizzare il lavoro. All'art.5, infatti, si parla di "armonizzazione del regime delle detrazioni per il coniuge a carico" al fine di finanziare la tax credit. Quest'ultima sarebbe un credito di imposta per le imprese che assumono donne a reddito basso con figli minori o disabili. In breve, il governo prova a tagliare le gambe alla detrazione del coniuge a carico per garantire un'agevolazione fiscale di dubbia efficacia, con una platea di beneficiari molto minore e riservata non alla famiglia ma all'impresa. Ad esempio, una donna con un coniuge a carico che venisse assunta grazie al tax credit, perderebbe la detrazione che ora le spetta, che ammonta a circa 700/800 euro, ovvero circa 65 euro al mese. Significa che con una mano Renzi dà (i famosi quanto inutili 80 euro) e con l'altra, pian piano, toglie. Il voto di scambio degli 80 euro si rivela ogni giorno di più per quel che è sempre stato: un'arma di distrazione di massa per nascondere nuove tasse, meno Stato sociale e la fedeltà del Governo agli assurdi vincoli di bilancio dell'Unione Europea. Di questa mancia elettorale, via via erosa da nuovi balzelli, non rimarrà altro che un amaro ricordo".
M5S Senato
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