lunedì 3 novembre 2014

4 novembre: niente festa, ma lutto per la 'inutile strage'

Il 4 novembre è la ricorrenza della 'inutile strage' (Papa Benedetto XV) per una finta patria chiamata Italia, che mandò al macello figli inconsapevoli, non è festa ma è il lutto nazionale per tutti.
La Grande Guerra, questa inutile strage, ha prodotto in Italia 650.000 morti, 947.000 feriti, 600.000 dispersi.
Ogni anno le istituzioni di questa patria astratta e di plastica festeggiano questa ricorrenza e questo antico macello.. Assurdo..
Ma da nessuna parte si sente dire che il 90% di queste vittime erano contadini poveri,  cui avevano promesso terre e condizioni migliori di vita.
Come la Gran Bretagna ha usato indiani e afgani, e la Francia algerini e i tunisini, cosí l’Italia ha usato i popoli delle sue 'colonie', l’ex Regno delle Due Sicilie e i contadini italiani e toscani.
In tutti i nostri paesi  troviamo lapidi con centinaia e centinaia di nomi, paesi che nel 1918 avevano 5000 abitanti si ritrovarono anche con 230 morti nella guerra, un’intera generazione!!
Ora  con che coraggio i nostri sindaci dovrebbero festeggiare tutto ciò, con che sfacciataggine ci  potrebbero inculcare nei comizi commemorativi l’amor di patria. Quale patria?  A Pienza circa 100 giovani non tornarono dalla Prima guerra mondiale, una strage inutile. ( Nelle foto: Gabriele D'Annunzio a Pienza al Monumento dei Caduti per cui scrisse l'epitaffio, col conte PIccolomini e la guerra in 'trincea'.

Il 4 novembre dovrebbe essere decretato in tutti i comuni il LUTTO CITTADINO , non tanto per idee politiche o rabbia, ma solamente per rispetto di una intera generazione di giovani  che sono stati trucidati nella neve delle Alpi.

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1 commento:

Anonimo ha detto...

poveretti...li mandarono a morire per...la regina.....che tempi!