Il 4 novembre è la ricorrenza della 'inutile strage' (Papa Benedetto XV) per una finta patria chiamata Italia, che mandò al macello figli inconsapevoli, non è festa ma è il lutto nazionale per tutti.
La Grande Guerra, questa inutile strage, ha prodotto in Italia 650.000 morti, 947.000 feriti, 600.000 dispersi.
Ogni anno le istituzioni di questa patria astratta e di plastica festeggiano questa ricorrenza e questo antico macello.. Assurdo..
Come la Gran Bretagna ha usato indiani e afgani, e la Francia algerini e i tunisini, cosí l’Italia ha usato i popoli delle sue 'colonie', l’ex Regno delle Due Sicilie e i contadini italiani e toscani.
In tutti i nostri paesi troviamo lapidi con centinaia e centinaia di nomi, paesi che nel 1918 avevano 5000 abitanti si ritrovarono anche con 230 morti nella guerra, un’intera generazione!!
Ora con che coraggio i nostri sindaci dovrebbero festeggiare tutto ciò, con che sfacciataggine ci potrebbero inculcare nei comizi commemorativi l’amor di patria. Quale patria? A Pienza circa 100 giovani non tornarono dalla Prima guerra mondiale, una strage inutile. ( Nelle foto: Gabriele D'Annunzio a Pienza al Monumento dei Caduti per cui scrisse l'epitaffio, col conte PIccolomini e la guerra in 'trincea'.
Il 4 novembre dovrebbe essere decretato in tutti i comuni il LUTTO CITTADINO , non tanto per idee politiche o rabbia, ma solamente per rispetto di una intera generazione di giovani che sono stati trucidati nella neve delle Alpi.
.
1 commento:
poveretti...li mandarono a morire per...la regina.....che tempi!
Posta un commento