verso la mia finestra di camera nella gabbietta;
tu accarezzi le note e fai risuonare la voce in mille suoni .
Non risuonano i lidi così tanto e neppure il mare e
o i cespugli come lettere del Campano alle mie orecchie
Ma Che cosa vai cercando?
Tu sei il piacere mio, il miele mio, la consolazione del mio spirito.
Leggendoti non posso mai essere triste. (traduz. fp)
2 commenti:
grande jac
centro studi pellegrini ok. grazie!
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