domenica 14 giugno 2020

La memoria corta dei grillini al governo..

Beppe Grillo ricorda al M5s “la nostra prima stella”, l’acqua pubblica: “Grande occasione per passare ai fatti. Lavoro e più coraggio”

Beppe Grillo ricorda al M5s “la nostra prima stella”, l’acqua pubblica: “Grande occasione per passare ai fatti. Lavoro e più coraggio”


Il garante pentastellato con un lungo post ricorda la battaglia delle origini e il referendum del 2011: "Un progetto dove la persona è al centro e non il profitto, perché è importante ripeterlo, non si possono fare affari sull’acqua". Il giorno dopo l'inizio degli Stati Generali dell'economia, Grillo scrive: "Creiamo un sistema di sicurezza nazionale dell’acqua, che garantisca a tutti la disponibilità della preziosa risorsa anche nell’ipotesi di calamità. Contribuiremo così alla nascita di nuove occupazioni e saremo un esempio per tanti Paesi

5 commenti:

Anonimo ha detto...

ogni promessa è un debito e se non si mantiene si paga tassa

già già... ha detto...



Ogni promessa è debito, anche se già si sa che è difficile da mantenere e rischia di diventare una mezza bugia (o verità). È il risultato, scontato, della dichiarazione del presidente dell’Inps Pasquale Tridico sul pagamento della cassa integrazione. A inizio settimana, ha promesso a Repubblica che “entro venerdì 12 giugno i soldi arriveranno a tutti”. Ieri, sempre in un’intervista, Tridico ha comunicato che i pagamenti sono arrivati a 419.670 lavoratori che per l’Istituto di previdenza rappresentano il totale dei beneficiari ancora a secco. Tutto risolto? Mica tanto. I numeri, spietati, raccontano altro: la “vera” platea in attesa della cassa integrazione nelle sue diverse tipologie (ordinaria, straordinaria e in deroga) è il doppio di quella considerata dall’Inps, cioè circa 830 mila persone. Quindi a tutt’oggi ci sono 410 mila lavoratori esclusi da qualunque aiuto, perché l’Inps non ne conosce i dati o perché quei dati sono sbagliati o ancora perché potrebbero non aver diritto ai soldi. Una discrepanza che va spiegata.

Anonimo ha detto...

perché molti hanno fatto domande senza everne diritto...così, oltre al rallentamento di quelli che hanno diritto, devono indagare i furbetti...quindi altro tempo...in più affidato a gente che non si è mai stancata troppo di lavoro...

Anonimo ha detto...

Che in Italia ci sia una folta schiera di "furbetti", è indiscutibile, pero in casi di emergenza, intelligenza vorrebbe che si capovolgesse la normale prassi, cioè prima si eroga il sussidio e poi si verifica la sussistenza del diritto ad averlo. Ovviamente, là dove si scoprissero i "furbetti", questi dovrebbero essere sanzionati in modo esemplare. Non si può lasciare senza reddito una cospicua platea di aventi diritto, perchè c'è un 5% che ci prova.

Anonimo ha detto...

BEPPE IN PENSIONE è IL PASSATO, Dibba il futuro. I poltronaioli grullini illustri sconosciuti deputati per caso... peones penosi.... ma chi li considera? ma chi li conosce? ex disoccupati con la gravatta!!!