L'edizione autunnale dell'Emporio letterario di Pienza organizzato dall'Assessorato alla Cultura e dalla cooperativa culturale di Caffeina ha visto il pubblico delle grandi occasioni, che ha riempito le sale deputate agli incontri e che nel caso della presentazione del libro del Proc. Nicola Gratteri ha visto il Duomo di Pienza g.c. gremito di spettatori. Occorre ricordare due aspetti dell'iniziativa : quella legata alla presentazione di due romanzi di successo di grande interesse poetico ed umano, che ha appassionato il pubblico, il quale ha risposto con grandi applausi agli interventi delle scrittrici. Quanto alla presentazione dei libri dei due personaggi e 'scrittori', già noti personaggi italiani, il sentimento dominante del pubblico è stato quello della gratitudine e della ammirazione per due protagonisti della lotta dello Stato e del Giornalismo di inchiesta nel contrasto inflessibile della criminalità mafiosa e della malapolitica, che la sostiene talvolta in Italia. Il giudice Gratteri ha spiegato pacatamente che in Italia la mafia è molto organizzata, che ha invaso settori importanti dell'economia e che è in possesso di sofisticati mezzi di comunicazione nel campo di internet, tali da essere oggi molto avanti rispetto ai mezzi a disposizione della giustizia. Ha altresì spiegato che gli sforzi delle forze dell'ordine inquirenti e della magistratura per colmare questi vuoti organizzativi e tecnologici sono spesso privi di corrispondenze legislative. Inoltre ha precisato che la legislazione italiana sottoposta oggi a riforme restrittive nel campo delle indagini, toglie agli inquirenti i mezzi indispensabili al successo del loro lavoro ( leggi le intercettazioni necessarie e senza ostacoli per scoprire le attività mafiose). Il giornalista di Report Sigfrido Ranucci ha subito dopo riassunto il contenuto del suo libro, che contiene una cronoca puntuale dell'attività investigativa del suo gruppo circa le attività mafiose e della malapolitica. Una vita la sua costellata di continue minacce, di centinaia di querele e di richieste 'temerarie', di tentativi di ricatto e di 'trappole' disseminate nel suo percorso di ricerca e di denuncia. Il suo successo e l'efficacia delle sue denunce sono dovute soprattutto al coraggio del suo staff, che con lui conduce inchieste libere da condizionamenti e da ricatti, nell'interesse della comunità italiana e dello Stato. Gli applausi del grande pubblico e l'affetto tributato a coloro che combattono in prima linea contro le mafie e la cattiva politica è stata soprattutto una grande manifestazione di ringraziamento e di solidarietà al loro coraggio. Un momento importante, quello di ieri, di presa di coscienza e di crescita politica della popolazione intervenuta. (fp)
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