Premio Nobel Italia,
come ti frego l'aspirante scrittore
di Milena Gabanelli e Andrea Priante
Per chi non lo sapesse: esiste un premio Nobel Italia, e può aspirare ad esserne insignito anche chi non ha mai pubblicato un’opera in vita sua. Il concorso se l’è inventato la EventoFestival, società di Roma che non ha nulla a che fare con il prestigioso riconoscimento assegnato ogni anno a Stoccolma, e l’ha chiamato «Premio Nobel Italia». Sia chiaro: quello intitolato ad Alfred Nobel, l’inventore della dinamite, è un marchio registrato dall’Accademia Svedese, ma la EventoFestival precisa che, per come la vedono loro, la parola Nobel è soltanto «l’acronimo della più estesa dizione Nostra Bella Italia». Ad ogni modo, sul bando c’è scritto che se vinci puoi presentarti «con la seguente dicitura: “Insignito del Premio Nobel Italia..."». Ovviamente, per farlo devi prima pagare: candidare un poesia o un romanzo, anche inedito, costa 150 euro; se presenti 5 opere hai diritto a uno sconto: 500 euro. Per chi vuole diventare scrittore il giudizio altrui è molto importante, e gli organizzatori lo sanno, al punto da definire il premio come «un riconoscimento tangibile per il loro talento e la loro dedizione». Ma chi sono gli organizzatori?
Dal premio Nobel al premio Luzi
Il sito Premionobelitalia.it è stato registrato il 14 gennaio 2023 da Mattia Leombruno per conto di EventoFestival. La storia è davvero interessante.
Mattia Leombruno, 45 anni, già candidato consigliere municipale a Roma per Forza Italia, è presidente della Fondazione Mario Luzi nonché direttore del «Premio internazionale di poesia Mario Luzi», uno dei fondatori dell’ermetismo scomparso nel 2005. Il concorso nasce l’anno successivo proprio su iniziativa di Leombruno e della sua EventoFestival, e da allora si presenta come uno dei più prestigiosi e importanti riconoscimenti nell’ambito della poesia. E così è stato, almeno nei primi anni. Fra i giurati c’era Nino Petreni, allievo di Mario Luzi e presidente del Centro Studi che custodisce l’archivio del Maestro. Poi però ha preso le distanze: «Cominciarono ad arrivarmi lamentele in merito a richieste di soldi ai partecipanti e somme non corrisposte ai vincitori. Diedi le dimissioni. Ho anche suggerito a Gianni Luzi, il figlio di Mario, di promuovere un’azione legale a tutela del buon nome di suo padre».
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