Il rincaro ( Dal Corriere di SIENA)
Rifiuti sempre più cari a Siena: Tari aumentata del 12,9% in un anno
Nel capoluogo uno dei rialzi maggiori d’Italia. Sulla raccolta differenziata la regione supera il 66% ma il conferimento in discarica resta ancora molto alto

I nuovi cassonetti a Siena
Già di per sé è una delle tasse più odiate. Se poi non si rivela neppure a buon mercato, allora è possibile attendersi una lista, più o meno lunga, di imprecazioni. Fatto sta che nel 2025 la Tari per i cittadini toscani ha subito un rialzo del 6,5%. Secondo il rapporto di Cittadinanza Attiva, che prende in esame l’ambito dei rifiuti, il prezzo è passato tra 2024 e 2025 da 373 a 397 euro (contro una media nazionale di 340 euro). Un rialzo maggiore a livello percentuale c’è stato solo in Trentino Alto Adige (+ 10,8%), mentre in termini assoluti la Toscana si ritrova al quarto posto dietro tre regioni del sud: Puglia, primatista con 445 euro, Sicilia e Campania. Per fare un raffronto l’anno scorso era in quinta posizione, sopravanzata anche dalla Liguria.
Se prendiamo in considerazione i singoli capoluoghi, il caso più rilevante riguarda Siena. Sotto la torre del Mangia si paga l’importo più basso di tutta la Toscana, 250 euro, ma rispetto all’anno passato c’è uno degli incrementi maggiori d’Italia (il dato 2024 era di 222 euro). Il prezzo è cresciuto del 12,9%: soltanto Reggio Emilia e Ferrara hanno fatto peggio. Aumenti rilevanti ci sono stati anche a Livorno (+ 9,8% e sesta a livello assoluto), Pisa, dove si paga la seconda cifra più alta del Paese (557 euro) e Prato (entrambe fanno segnare un + 8,8%), Carrara (+ 6,4%), Pistoia (+ 5,6%) e Arezzo (+ 5,1%). L’incremento più contenuto è stato a Massa, dove la crescita si è fermata al 3,1%. Per quanto riguarda i valori assoluti, dopo Pisa c’è Pistoia con 473 euro annuali (il capoluogo si piazza all’ottavo posto su base nazionale), poi Carrara (440 euro) a completare il podio. Sopra la media regionale ci sono, nell’ordine, Massa, Grosseto e Arezzo (404 euro). Dall’altro lato della classifica c’è Siena, che resta uno caso isolato, considerando che quelle che le si avvicinano di più sono Firenze con 312 euro e Lucca con 337 euro.
Il rapporto tiene conto anche della raccolta differenziata. Il livello della Toscana (ma anche dell’Italia) è del 66,6%: in dieci regioni fa meglio, con il Veneto in testa al 77,7%. Il problema maggiore però non è questo dato, ma quello dei rifiuti urbani smaltiti in discarica. Lì, secondo i dati del 2023, è destinato il 38,3%: solo il Molise e le Marche ne fanno un ricorso più alto. La media italiana è del 15,8%. “Le regioni settentrionali presentano una rete impiantistica capillare e gestioni integrate di ambito, mentre nel Sud oltre un terzo dei rifiuti urbani finisce ancora in discarica -. Tali differenze riflettono non solo carenze strutturali ma anche una minore fiducia dei cittadini nei gestori e un’informazione ambientale meno capillare”, si fa notare a margine del rapporto. a livello dei singoli territori, spicca Lucca con l’81,5%, mentre soffre Pistoia con il 52,6%. Nel mezzo ci sono tutti gli altri, considerando però che sopra la media regionale ci sono solo Prato e Massa, mentre sotto il 60%, si posizionano Firenze e

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