Ci sono scelte che segnano una vita. Quelle prese da quei senatori del Pd che, martedì 7 ottobre, hanno detto no all’utilizzo processuale delle intercettazioni contro il loro collega Ncd Antonio Azzollini segnano invece la storia di un Paese.
Senza nemmeno avere il coraggio di spiegare pubblicamente in aula le ragioni della loro decisione, imagnifici sette componenti della giunta per le autorizzazioni di Palazzo Madama hanno votato contro la relazione di Felice Casson, esponente del loro stesso partito. Compatti hanno barattato il buon senso e il buon gusto con la volontà di fare un favore ad Azzollini, un potente indagato per associazione per delinquere, truffa ai danni dello Stato, abuso d’ufficio, frode in pubbliche forniture, attentato alla sicurezza dei trasporti marittimi e reati ambientali.
Il politico di Molfetta, protagonista dello sperpero di 150 milioni di euro destinati alla costruzione di un porto inutile e mai terminato, è infatti una figura chiave della maggioranza: controlla in parlamento molti voti e sopratutto è presidente della Commissione bilancio, quella che tra qualche giorno dovrà esaminare la legge di stabilità
13 commenti:
sparatevi compagni...è meglio!
fate migliore figura!!!
Che schifo. Sempre più giù....
venduti al padrone
sceemi... sceemi....
febbre alta
dottore è grave?
No ...solo schizofrenia politika
se vanno nè cortei i piddini..
scapaccioni!!!sodi!!
puarini come so ridotti...
affà muro co facisti!!
Ma Fassina chi sarebbe..la sorella di Fassino?
No è il fax de la su moglie!
Fassina? E' la badante di Fassino!
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