A Kiev pane e molotov, la catena umana della resistenza
Sacchi a pelo per chi dorme nelle trincee, pasti caldi per chi combatte e rifugio alle loro famiglie: «È il momento della solidarietà militante»
KIEV - Vale adesso la pena di raccontare meglio questa determinata volontà di resistenza ucraina contro l’invasione militare russa. Perché è indubbio che non solo i giovani più nazionalisti, ma soprattutto la gente comune di ogni età e classe sociale lotta, combatte, si mobilita in massa come può per sostenere chi si oppone da soldato all’esercito russo. Fuggono donne e bambini, però altri restano e coloro che se la sentono partono volontari col fucile in mano, tanti altri ancora li sostengono cuocendo loro pasti nelle cantine dei ristoranti o delle proprie abitazioni, organizzando pacchi di coperte e sacchi a pelo per chi dorme nelle trincee, raccogliendo vestiti caldi, preparando bottiglie molotov appena dietro le retrovie, o anche semplicemente offrendo rifugio alle famiglie di chi è andato in battaglia, garantendo protezione e riparo ai più deboli.
1 commento:
viva la Resistenza degli invasi.... bombe agli invasori nazisti russi...eredi di Stalin ..
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