giovedì 30 maggio 2024

Come fermare il modello di sviluppo economico, culturale, sociale del Comune di Pienza, per allinearlo a quello della politica fallimentare della unione Amiata-Valdorcia.


 Il progetto del gruppo dirigente provinciale pidin-renziano imposto a Virno Mangiavacchi è quello di demolire la libertà creativa pientina, per far indossare a questo 'fenomeno' culturale una camicia di forza, che rapporti Pienza in modo autodistruttivo ai  modestissimi  livelli  di altri Comuni Amiatini - Valdorciani. Questi infatti  sono distanti anni luce dal modello di sviluppo  pientino e guardano a questo  con il disprezzo come si legge spesso nella loro 'letteratura' politica e amministrativa da Strapaese. Dunque abbiamo una ragione in più per lottare per le nostre libere scelte.  Amiata-Valdorcia NO GRAZIE..

2 commenti:

De Paolis ha detto...

Pienza e monticchiello sono in Valdorcia e non lo deve dire il PD...ma la carta geografica, le
linee dei bacini idrografici con le relative isoipse. La Geografia è una scienza superiore alla 'politica', che è solo come il gioco dell'oca, anzi, meno serio. Quindi non ci rompete le palle con le vostre teorie strane, forzature di campanile che fanno pisciare addosso gli scienziati della matera, dal ridere. Altrimenti siete come i fascisti che cambiavano nome alle città e alle vallate solo per le bizze dei gerarchi. Noi qui siamo e qui restiamo. Poi democraticamente per quanto riguarda le unioni facciamo come cazzo ci pare con il consenso della maggioranza dei cittadini. Ciao ciao Renzi, Ciao Ciao Mangiavacchi..

Anonimo ha detto...

Non so se per falsità o per ignoranza il Mamgiavacco dice che 'Pienza è sempre stata nella Amiata-Valdorcia '. Da quando? Già qualcuno vi ha spiegato che Pienza dopo l'UNità d'Italia è sempre stata geograficamente il Valdorcia e amministrativamente con Montepulciano e con la Valdichiana per la ferrovia. Il resto so palle vendute alle sezioni di Partito agli ignoranti.