martedì 11 marzo 2025

IL CICLISMO EROICO E LA 'POLVERE DI STELLE' dal Corriere.


 A fil di rete          di Aldo Grasso


Il ciclismo, uno degli sport più belli in assoluto da vedere in tv


O fai polvere o mangi polvere. Tadej Pogacar fa polvere, gli altri, compreso il

magnifico Tom Pidcock, mangiano la polvere, quella delle crete senesi. «Mangiare la

polvere» è espressione antica, in disuso da quando le strade sono asfaltate: alludeva

alla scia di polvere sollevata dal passaggio di un corridore in una gara; chi gli era alle

spalle non poteva evitare di respirarla.


Fra poco tornerò sulla polvere, non prima però di affermare che il ciclismo, con

questi campioni che oggi si ritrova, sta tornando ai fasti di una volta e che è uno

degli sport più belli da vedere in televisione. Sabato pomeriggio, Rai 2 ed Eurosport

proponevano la «Strade Bianche», una corsa che meriterebbe l’appellativo di

«monumento» perché lo sterrato, e quello sterrato lasciato lì a disegnare striature di

bianco nel verde delle colline toscane, è epica del ciclismo.


Tadej Pogacar ha dovuto faticare non poco per vincere la «Strade Bianche», la sua

terza «Strade Bianche»: dal prossimo anno, avrà un settore con il suo nome, come

Fabian Cancellara, l’unico con lui e prima di lui ad aver vinto tre volte la corsa degli

sterrati toscani. A un certo punto, sull’asfalto, Tadej è caduto malamente, si è

rialzato, la tuta lacerata in più punti, non più bianca e iridata ma a chiazze di rosso

sangue.


Seguire la corsa dall’inizio è come andare a teatro: aspetti solo il momento in cui

Tadej reciti il suo «essere o non essere», il monologo ogni volta diverso ma già

scritto sul copione. Questa volta è toccato a Tom Pidcock il ruolo di antagonista, ma

sul Colle Pinzuto è bastato uno «strappo»: l’inglese ha accusato il colpo e lasciato

qualche metro allo sloveno. Metro incolmabile.


Mancavano 18 km all’arrivo. Tadej Pogacar solo ma avvolto dalla polvere. Questo è

un problema che gli organizzatori dovranno affrontare: la moto delle riprese stava

prudentemente di dietro. Davanti ce n’era una di un fotografo che sollevava un

polverone incredibile: serviva solo a fendere una folla straripante, in delirio, ma

forse ci sono altri modi per proteggere i corridori. Per qualche fotografia in più, il

campione del mondo mangiava la polvere, sia pure polvere di stelle.

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