Expo 2015, la “cupola” e i politici: da Berlusconi e Bersani passando per Lupi
C'è una sequela impressionante di nomi di politici nazionali chiamati in causa in intercettazioni ed evocati per spartire appalti e decidere nomine di peso. Una su tutte viene così rivendicata dagli indagati: "La nomina del segretario generale dell'Autorità dei Trasporti l'abbiamo fatta noi"
Un
caveau in Svizzera per custodire le mazzette, una onlus come ufficio operazioni costantemente “bonificata” per evitare di essere intercettati, funzioni pubbliche “vendute” e “impegnate” anche per il futuro, e l’ultima una
bustarella consegnata e “fotografata” dagli inquirenti
il 24 aprile scorso.
C’è questo, ma anche altro nell’inchiesta della Procura di Milano su Expo che fa pensare al ritorno di Tangentopoli: le tangenti, i colletti bianchi e i politici. E tutti che discutono di nomine, di gare e di persone di fiducia da collocare in società come Finmeccanica, Terna, Poste, Eni, Enel. “aAvanzamenti di carriera”, grazie a “protezioni politiche”, promessi a manager e pubblici ufficiali disponibili a pilotare le gare a favore degli imprenditori che versavano le tangenti.
C’è una sequela impressionante di nomi di politici nazionali chiamati in causa in intercettazioni ed evocati per decidere nomine o spartire appalti. Sì perché Gianstefano Frigerio, ex deputato Fi, l’ex senatore Luigi Grillo e il compagno G, Primo Greganti, ancora in buoni rapporti con i vertici del Pd, continuavano a frequentare i palazzi del potere e i loro inquilin
3 commenti:
che schifo!!!!!
audace colpo dei soliti noti
fasci e compagni....come sempre...ladri gemelli
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