giovedì 5 marzo 2020

Se ripercorriamo il secolo in atto e quello trascorso, possiamo dire che la sospensione di ogni attività umana dal punto di vista culturale, sportiva e in certi casi produttiva è avvenuta a Pienza come altrove soltanto durante l'ultimo periodo della seconda guerra mondiale. Da qui la natura del sentimento di straniazione che pervade molte persone. La constatazione improvvisa che il futuro diviene in un certo senso 'ignoto', cosa che il rassicurante ritmo del consumo contemporaneo ci ha sempre risparmiato. Non resta che accettare questo destino che speriamo provvisorio, per ragionare sulla debolezza delle gambe su cui si regge il 'sistema' che ci guida e di cui siamo parte. Consapevoli del fatto, mai come oggi, che questo 'sistema' cosiddetto ci sta portando alla lunga in un vicolo cieco. Niente sarà come prima, dal punto di vista delle 'certezze' e da qui occorrerà ripartire, accettando di riflettere su ciò su cui ci siamo sempre rifiutati di ragionare : la necessità di rinunciare a 'qualcosa' per garantire un futuro a quelli che verranno o che ancora piccoli ci sono già. Chi ha 'divorato' troppo, dovrà mettersi a..dieta.

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