Un anno vissuto 'pericolosamente' . In un libro divenuto un classico della letteratura artistica italiana intitolato 'Le pietre e il popolo' di Tomaso Montanari si sostiene la tesi che i beni artistici e culturali appartengono in senso lato e dal punto di vista etico prima di tutto ai popoli che li hanno custoditi e mantenuti per secoli. E' ovvio che l'aspetto patrimoniale è e resta altra cosa per tutti, noi compresi. Pienza è cresciuta dal punto di vista della sua giusta fama molto in fretta e oggi è molto ammirata e ricercata da chi opera nel campo turistico e dell'ospitalità. In sè un'ottima cosa, volendo, ma chi ha il compito esaltante di amministrarla è sottoposto oggi a 'prove' piuttosto importanti. Amministrare una città d'arte è oggi una vera impresa e noi siamo vicini a chi ha questo arduo compito. Oggi più che mai infatti si profila chiaramente la necessità di ragionare sul valore di ciò che appartiene al 'popolo' da ogni punto di vista per ragioni politiche e amministrative o per ragioni statutarie e pertanto non può essere fortunatamente alienato facilmente. Pienza comunale ha oggi una serie di spazi di grande bellezza e di grande praticità ( il 'Sistema' Conservatorio San Carlo Borromeo, inclusa la sua Fondazione oggi tornata ad operare fattivamente con grande slancio) a cui nella fattualità futura si potrebbero aggiungere altri spazi ormai necessari e previsti ( un nuovo Centro Convegni, un nuovo Ufficio Turistico) . Insomma è maturo il tempo in cui il 'popolo' con le 'sue pietre' agisca in piena autonomia, destinando le sue risorse doverosamente ad iniziative pubbliche, mettendo a frutto le proprie potenzialità, la propria cultura , l'esperienza accumulata in tanti anni faticosi di grandi successi in campo locale e nazionale con 'marchio' Unesco in collaborazione con le Associazioni e gli enti pientini. E' dunque cosa entusiasmante incominciare a lavorare in questa direzione con coraggio e amore per la nostra 'città', abbiamo tutto quello che serve per una ulteriore crescita autonoma e 'popolare' nel senso descritto da Montanari, uno studioso che a Pienza ha già dato molto nel passato dal punto di vista della promozione e della critica letteraria e artistica. Ora tocca a noi impiegare autonomamente tutte le nostre risorse in questo senso. Ne abbiamo la forza e la piena ragione. (fp)
martedì 3 dicembre 2024
Le 'pietre' del popolo da custodire e da esaltare. La Pientinitas...
Un anno vissuto 'pericolosamente' . In un libro divenuto un classico della letteratura artistica italiana intitolato 'Le pietre e il popolo' di Tomaso Montanari si sostiene la tesi che i beni artistici e culturali appartengono in senso lato e dal punto di vista etico prima di tutto ai popoli che li hanno custoditi e mantenuti per secoli. E' ovvio che l'aspetto patrimoniale è e resta altra cosa per tutti, noi compresi. Pienza è cresciuta dal punto di vista della sua giusta fama molto in fretta e oggi è molto ammirata e ricercata da chi opera nel campo turistico e dell'ospitalità. In sè un'ottima cosa, volendo, ma chi ha il compito esaltante di amministrarla è sottoposto oggi a 'prove' piuttosto importanti. Amministrare una città d'arte è oggi una vera impresa e noi siamo vicini a chi ha questo arduo compito. Oggi più che mai infatti si profila chiaramente la necessità di ragionare sul valore di ciò che appartiene al 'popolo' da ogni punto di vista per ragioni politiche e amministrative o per ragioni statutarie e pertanto non può essere fortunatamente alienato facilmente. Pienza comunale ha oggi una serie di spazi di grande bellezza e di grande praticità ( il 'Sistema' Conservatorio San Carlo Borromeo, inclusa la sua Fondazione oggi tornata ad operare fattivamente con grande slancio) a cui nella fattualità futura si potrebbero aggiungere altri spazi ormai necessari e previsti ( un nuovo Centro Convegni, un nuovo Ufficio Turistico) . Insomma è maturo il tempo in cui il 'popolo' con le 'sue pietre' agisca in piena autonomia, destinando le sue risorse doverosamente ad iniziative pubbliche, mettendo a frutto le proprie potenzialità, la propria cultura , l'esperienza accumulata in tanti anni faticosi di grandi successi in campo locale e nazionale con 'marchio' Unesco in collaborazione con le Associazioni e gli enti pientini. E' dunque cosa entusiasmante incominciare a lavorare in questa direzione con coraggio e amore per la nostra 'città', abbiamo tutto quello che serve per una ulteriore crescita autonoma e 'popolare' nel senso descritto da Montanari, uno studioso che a Pienza ha già dato molto nel passato dal punto di vista della promozione e della critica letteraria e artistica. Ora tocca a noi impiegare autonomamente tutte le nostre risorse in questo senso. Ne abbiamo la forza e la piena ragione. (fp)
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3 commenti:
Il businnes non riguarda il comune ma chi lo pratica legalmente.
ovvio, tenere distinte le iniziative comunali da quelle private, al massimo il patrocinio . Finaziamo soprattutto i programmi pubblici e le iniziative del comune
Il comune ha un suo progetto su museo e palazzo. Se i proprietari legittimi ne hanno un altro pazienza. Il comune vada per la sua strada Ve ne sono di cose da fare...e le risorse ci fanno comodo
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