SE UN’OSSERVAZIONE mi permetterei di fare, invece, non è tanto su quanto il documento dice, ma su quanto non dice. In esso lo «squilibrio tra necessità e risorse disponibili» è dato come un presupposto di fatto. Una sorta di dato di natura, come il virus in fondo. Così però non è. Se i posti in rianimazione sono scarsi, è perché qualcuno (decisori pubblici, politici di governo, poteri economici nazionali e internazionali, opinion leaders, operatori dell’informazione) ha deciso così per anni. Se in Italia ne abbiamo 5.000 di contro ai 28.000 della Germania e agli oltre 20.000 della Francia, è in conseguenza di scelte: quelle che hanno portato in dieci anni a negare 35 miliardi dovuti alla Sanità e a tagliare 70.000 posti letto. Se i nostri rianimatori sono costretti ad affrontare «dilemmi mortali» è perché altri, sopra di loro, o intorno a loro, hanno determinato la scarsità che obbliga e rende feroce la selezione. Questo dovrebbe concludere un’osservazione razionale che si sollevasse al di sopra del campo «professionale» e giudicasse con uno sguardo «generale» o, appunto, «generalmente umano». In questa luce anche il virus probabilmente si «umanizzerebbe». Non nel senso di diventare meno feroce. Ma di rivelare quella specifica ferocia tipica di noi «ultimi uomini». Di offrire davvero, come aveva intuito Susan Sontag, la malattia come metafora di una condizione umana e sociale. In fondo, la sua logica selettivamente darwiniana in base alle chances di sopravvivenza, non è la stessa che almeno un paio di decenni di egemonia neoliberista ci hanno inculcato con il principio di prestazione, dichiarando inutili gli improduttivi (i «vecchi», in primis) e meritevoli i vincenti
4 commenti:
i posti letto tagliati in Toscana con relative terapie intensive, GRAZIE ROSSI!!!!!!!!!!!complimentoni...avanti pipol
Grazie Giani!!!!!!!!!!presidente del Consiglio Regionale!!
la sanità modello privato...bravi...comunisti....cinesi..toscani
tagliarsi le palle , tagliando la sanità...lungimiranti i compagni..
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