Anche tenendo conto del taglio dei contributi Inps, che varrà solo per il 2022, l’intervento del governo Draghi sul taglio delle tasse porterà i vantaggi maggiori a chi guadagna oltre 35mila euro lordi all’anno, fascia che comprende solo il 15% dei contribuenti. Con un picco, 945 euro all’anno, per i lavoratori dipendenti single con un reddito di 40mila euro. I calcoli della Cgil, in base ai quali i redditi bassi avranno benefici molto inferiori, sono confermati dall‘analisi per lavoce.info degli economisti Silvia Giannini e Simone Pellegrino, che commentano: “In questa fase si è dato maggior peso all‘efficienza rispetto all’equità“. E la situazione non cambia se agli effetti strutturali di riduzione delle aliquote Irpef e revisione delle detrazioni si somma l’impatto (una tantum) della decontribuzione che garantirà ai redditi bassi risparmi non oltre i 10 euro al mese. Chi ha introiti medio-alti godrà comunque di risparmi in media molto più corposi rispetto a quelli riconosciuti a quell’85% di contribuenti che non arriva a 35mila euro lordi