mercoledì 29 giugno 2011

'NON E' STATO NESSUNO....'

Domande oggi sul Corriere di Siena da parte di cittadini e del direttore sulla Fondazione MPS, che quest'anno non ha fondi, nè utili da distribuire. Ma molti semplici correntisti si chiedono, senza una risposta : 'Perchè quest'altro grande buco, dopo l'Università sommersa dai debiti?' L'uomo della strada strabuzza gli occhi. Il Monte a secco?
MA CHI E? STATO? Risposta implicita: 'NON E' STATO NESSUNO'. Partiti in silenzio. Meglio parlare di Palio. Gli Infallibili preferiscono tacere. A Pienza Qualcuno ne sa qualcosa?

martedì 28 giugno 2011

Ciclismo : Granfondo Primo Volpi, vince Caroti, pientini in evidenza.

David Caroti dell' Acqua & Sapone vince la XII edizione della Granfondo 'Primo Volpi' organizzata dalla Ciclistica Etruria, disputatasi a S.Quirico domenica scorsa, che ha visto 120 iscritti. Secondo assoluto classificato e primo di categoria, il pientino Simone Morucci, Acqua & Sapone, che è stato anche terzo classificato nel GPM sull'Amiata. Il percorso 'corto' ha visto tagliare per primo il traguardo dal pientino Aleandro Santinelli. Complimenti a tutti i ciclisti che si sono messi in evidenza. Il figlio di Primo Volpi, Gianni, presidente onorario della Ciclistica Etruria, ha partecipato al percorso corto ed ha tagliato il traguardo settimo.

Il nuovo pulmino del Comune

Il consigliere comunale Beppe Corda, con delega ai Trasporti, ha curato l'operazione di acquisto del nuovo pulmino. La precedente amministrazione aveva fatto arrivare un pullman non adatto all'uso, un 'tram' da città inutilizzabile in campagna. Il consigliere ricercando la collaborazione del TRain e della Provincia ha provveduto a recuperare un pulmino nuovo a 21 posti con spazio per disabili adatto sia all'uso di scuolabus che di trasporto pubblico di cittadini come navetta. Il pulmino Mercedes risolverà molti problemi. Dobbiamo registrare purtroppo che l'acquisto un pò avventato operato dalla Giunta passata, ha procurato al Comune una perdita di 20.000 euro.

venerdì 24 giugno 2011

PIONAIRE 400 ovvero, gli over 16....in Piazza. Grande successo, 500 presenze.

Organizzato dalla Consulta Giovanile e dalla Pro Loco, ha avuto grande successo la discoteca in piazza. 500 giovanissimi in pista, svolgimento corretto e tranquillo, servizio impeccabile. Un successo della Consulta, della Pro Loco, dell'assessorato alle politiche giovanili, seguito da Francesco Martini.

mercoledì 22 giugno 2011

Monticchiello : si lavora all'autodramma

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Si prepara la 45° edizione, 23 luglio - 14 agosto
Teatro Povero, un paese intero lavora all’autodramma
Dal debito pubblico alla comunità che resiste, il teatro sulla piazza del borgo

Dal 23 luglio al 14 agosto la Compagnia del Teatro Povero di Monticchiello porterà ‘in piazza’ un nuovo spettacolo. Una tradizione per natura sperimentale, giunta alla 45° edizione, con una drammaturgia partecipata da un intero paese, cui per primo Giorgio Strehler dette il nome di autodramma.
Le assemblee della Compagnia e degli abitanti hanno iniziato da gennaio a discutere i possibili temi, le scalette e infine il copione dello spettacolo. Il titolo, come consueto, sarà l'ultimo elemento a essere deciso. Una lunga fase di gestazione in cui si mescolano dimensioni lontane: storie di vita, memorie, echi del dibattito pubblico e politico... Questa volta, la sintesi dell’intero processo porta gli attori-cittadini di Monticchiello a interrogarsi su rischi, derive e speranze di un mondo in rapidissima e indecifrabile trasformazione, in un anno in cui si incrociano traguardi collettivi tra loro paradossali: da una parte una comunità che celebra se stessa e la sua nascita come nazione, dall’altra l’ennesimo record del debito pubblico, che pare minare alle radici le ragioni profonde della coesistenza tra generazioni. Racchiudere in un senso condiviso le trasformazioni in corso è sempre piú difficile, a tutti i livelli: la comunità del borgo non è dissimile da altre molto piú ampie, forse può anzi diventarne metafora, rappresentazione sintetica.
Lo spettacolo, dunque, parte da una situazione ‘quotidiana’: la storia è quella di una famiglia e di una comunità che si ritrovano attorno al capezzale di una figura carismatica: la vecchia, vecchissima Argelide. Carattere forte e tenace, il suo, sanguigno e tutto popolare. Mentre la sua gente sembra andare in mille pezzi, incapace di reagire alle pressioni di una situazione economica compromessa che spinge ognuno verso il proprio interesse, sul letto di Argelide si gioca ora la partita piú importante: cedere o meno alla tentazione di una deriva ultima e definitiva? Abbandonarsi alla festa allestita dai ‘vermi’, figure grottesche e astute, sempre pronte al banchetto, oppure reagire? E se opportuno farlo, in nome di chi? Di quale ottimismo farsi arma, quando le regole del gioco sembrano non lasciare scampo? Forse, dunque, la sola salvezza sarà nella forza sovversiva della fantasia: l’unica in grado di cambiare il gioco..

martedì 21 giugno 2011

PIENZA, venerdì letterario con gli amici di Giuseppe Pontiggia e con Myschka Mellenberg

Venerdì letterario a Pienza. Gli amici di Giuseppe Pontiggia, il cesellatore dell'invisibile ricordano l'amico e il maestro con 'L'arte della scrittura' ( Maffia, Murdocca,Petreni,Quiriconi, Specchio) e proiettano il film 'Provvisorio' presso il Teatrino di Don Giotto 0re 17,30
Myschka Mellenberg presenta invece nella Biblioteca Comunale 'Passeggiate Toscane', con poesie scritte o lette con amici pientini, alle 18.

lunedì 20 giugno 2011

CORRIERE DI SIENA : Diliberto e Barzanti al convegno e alla mostra cateriniana

PIENZA. Pienza Città Unesco festeggerà i 150 anni dell 'Unità d'Italia con una mostra stagionale di stampe rare e libri antichi cateriniani ( dal 25 giugno al 25 settembre) nel nome di Caterina Benincasa, senese, Patrona d'Italia, canonizzata da Pio II, fondatore di Pienza.
L'iniziativa è organizzata dalla Associazione Biblofila Toscana presidente Paolo Tiezzi, ideata dal socio onorario Oliviero Diliberto, curata da Mario De Gregorio e Ettore Pellegrini, con il patrocinio del Comune di Pienza. Aprirà il 25 giugno e per un mese sarà allestita nella Casa dei Canonici in collaborazione con la Fabbriceria della Cattedrale di Pienza.. Collaborano il proff. Paolo Nardi , e Gianni Resti della Fondazione Museale senese con l'Accademia degli Intronati di Siena che esporrà rarissimi incunaboli sul tema cateriniano con l'intevento di Roberto Barzanti e di uno studioso padre domenicano. Caterina Benincasa ha sempre rappresentato a Siena e nel suo territorio la passione religiosa e civile, la dignità della donna e dell'impegno politico a favore della pace, l'unità nazionale e il sentimento popolare dell'italianità. Studiosi al lavoro per questa importante mostra. Niente di meglio che ripercorrere l'impegno cateriniano con la riscoperta della editoria religiosa e laica antica, delle stampe d'epoca,degli ex voto, dei ricordi del cammino della Santa di Fontebranda a favore dell'Italia. Pio II la volle canonizzare, a Bagno Vignoni stete spesso con la sua famiglia da bambina, alla Rocca d'Orcia visse per alcuni periodi, ospite di Agnolo Salimbeni. Caterina fu a Corsignano, futura Pienza, con la sua 'brigata domenicana' 38 anni prima della nascita di PIo II, che avrebbe avviato il suo culto. Venne a Corsignano per comvincere alla pace Giovanni Acuto accampato a svernare lungo il fiume Tuoma con i suoi soldati. La santa di Fontebranda alloggiò anche a S. Quirico dai padri domenicani. Aveva più o meno trent'anni e una fama già grande. Se poi è stata eletta Patrona d'Italia, le ragioni furono a suo tempo tante e unanimemente riconosciute, ma una di queste suggerisce alla Associazione Bibliofila Toscana con sede a Pienza di celebrare i 150 anni di Unità anche nel suo nome, perchè nel territorio senese Caterina è sinonimo di italianità. Dopo la mostra di Montepulciano ecco la volta di Pienza, la Città Ideale di Leon Battista Alberti e del Rossellino. A Pienza, dunque, bibliofili toscani e italiani uniti nel nome di Caterina e d'Italia, centocinquanta anni dopo, mentre in Comune si espone la bandiera delle Cinque giornate di Milano che sventolò sulle barricate a Porta Comasina .
Fabio Pellegrini

sabato 18 giugno 2011

La lapide del bombardamento di Pienza.

Come spiegato dal Sindaco durante l'inaugurazione, per rispettare la data del 15 giugno, la lapide è stata apposta subito, in accordo con la Soprintendenza, nel luogo indicato, convenendo che, per rispetto del regolamento, sarebbe stata tolta e rimessa al suo posto dopo l'avvenuta trasmissione del permesso scritto. Intanto la lapide è stata accomodata in modo adeguato sulla piazza e si può vedere lo stesso. In tal modo si ripetta il regolamento della Soprintendenza e anche i caduti di Pienza.

Comunicato del comitato ambiente Amiata.

COMUNICATO DEL COMITATO AMBIENTE AMIATA DI ABBADIA SAN SALVATORE
E DI PROSPETTIVA COMUNE PIANCASTAGNAIO
Tre membri del Comitato per la Tutela dell’Ambiente dell’ Amiata di Abbadia San Salvatore (Siena) e un membro della lista di cittadinanza Prospettiva Comune di Piancastagnaio (Siena) sono stati convocati nei giorni scorsi dai Carabinieri. Sono stati identificati, è loro stato notificato un avviso di indagini penali pendenti a loro carico e sono stati invitati a nominarsi un avvocato difensore.
Tra i quattro “delinquenti in pectore” ci sono Mariella Baccheschi, Nadia Ranieri e Alessandra Giglioni. Persone che, in tutto l’arco ormai protratto della vita, non hanno mai subito condanne, non sono mai state sottoposte a processi penali, e non hanno mai messo piede in una stazione dei Carabinieri se non per pratiche di ordinaria amministrazione.
Quale crimine avrebbero ora commesso? Il delitto sarebbe quello di diffamazione, in danno dell’Assessore all’ Ambiente e Energia presso la Giunta Regionale Toscana, Sig.ra Anna Rita Bramerini. La stessa ha ritenuto opportuno presentare una querela consistente, a suo dire, nell’avere scritto e diffuso e.mail contenenti giudizi politici critici circa il progetto di riassetto dell’area geotermica di Piancastagnaio (Amiata), presentato da Enel.
Invece di aprire un civile dibattito con la popolazione su un intervento industriale di così prepotente impatto ambientale, tale da mutare il volto del nostro territorio, con drammatica incidenza sui bacini idrici e sui livelli di inquinamento – e quindi, sulla salute e sui modelli di vita della gente – l’Assessore deputato proprio alla tutela dell’ambiente sceglie la via della minaccia penale e, se si vuole, dello scontro con quegli avversari politici che mettono i bastoni tra le ruote a ciò che ritengono vergognoso sfruttamento del loro territorio.
Evidentemente il confronto politico è ormai relegato alle aule di Tribunale e la cosa si commenta da sé.
Niente di male. I querelati (e noi con loro) avranno occasione di far valere le proprie buone ragioni e, con esse, le ragioni del popolo dell'Amiata avanti le competenti sedi giudiziarie.

Comitato per la Tutela dell’Ambiente dell’ Amiata di Abbadia San

giovedì 16 giugno 2011

Sergio Mangiavacchi racconta. Quel 3 novembre del 1943

Questa strage dimenticata che verrà presto ricordata nel modo dovuto è raccontata da un testimone superstite, il prof Sergio Mangiavacchi allora dodicenne.

'Era il 3 novembre del '43. Iniziava la stagione dei funghi. I miei amici Marcello Frati (anni 15 ) Ferdinando Giannelli (12) Mimì Garosi e mio fratello Umberto Mangiavacchi (10) attesero che io uscissi da scuola per andare insieme alla ricerca dei funghi nei boschi di Palazzo Massaini. Marciavamo spediti lungo il tracciato dell' acquedotto, quando nel campo tra il podere Trieste e il poggetto prospicente notammo alcuni pastorelli che si divertivano a giocare con uno strano oggetto rossastro. Lo tiravano in alto ripetutamente come fosse una palla. Riconoscemmo essere un ordigno esplosivo e precisamente una bomba da mortaio 45. Allora convenimmo di toglierla ai piccoli e di portarla altrove. Riuscii a convincere il Frati a metterla nel tascapane per portarla sul poggetto dei cipressi e poi gettarla nel piccolo fontone allora esistente sulla cima. Mi dette retta, ma giunti, il Frati indugiò sul da farsi: allora ci sedemmo io, lui e Mimì su di un grosso tubo dell'acquedotto. Ferdinando e mio fratello si tennero impauriti a prudente distanza. Marcello e Mimì iniziarono una discussione, perchè il Frati indugiava a disfarsi della bomba. Questi di carattere nervoso e irascibile, dopo avere ripetutamente affermato che non c'era pericolo e che la bomba non poteva esplodere, in un impeto di rabbia impugnò l'ordigno e lo battè pesantemente di punta su di una pietra. Una terribile esplosione e Marcello veniva completamente dilaniato, Mimì col ventre squarciato rantolava in fin di vita. Io che sedevo di spalle a meno di un metro sullo stesso tubo, sentendoli litigare, avevo alzato il piede destro per passare accanto a loro, scavalcando il tubo, proprio nell'attimo della esplosione. La raffica principale colpì solo il mio piede, perchè nel girare il corpo salvai il mio fianco destro e gli organi vitali. La borsa che avevo al braccio fu traforata da mille buchi. Marcello morì sull'istante, io e Mimì con il camion della vicina fornace Crestini fummo portati all'Ospedale di Montepulciano. Mimì morì durante la notte, io rimasi ricoverato per due mesi, incerto il chirurgo sul da farsi per vincere una terribile infezione, generata da una miriade di schegge, non tutte estratte nel primo intervento e nel secondo. Rischiai l'amputazione del piede. Mio fratello, nonostante la distanza, venne colpito di striscio sulla guancia da una scheggia. Ferdinando, invece, fu l'unico incolume. Questo avvenne il pomeriggio del 3 novembre del '43.

Pienza in America

Gentili Signori, sono lieta di comunicarVi che siamo in Home-Page nel website più importante d'America
www.musicalamerica.com

un caro saluto,


Monica

Monica Faralli
mezzosoprano
Direttore Artistico
Opera Pienza e
Concorso Internazionale di Canto Lirico
“Benvenuto Franci”

martedì 14 giugno 2011

Monte dei Paschi : 'Maneggiare con cura', di Stefano Bisi

Riceviamo e pubblichiamo volentieri

L’ultima assemblea degli azionisti della Banca Monte dei Paschi a più di un osservatore è sembrata soprattutto un botta e risposta tra il presidente della Fondazione Gabriello Mancini e il presidente della Banca Giuseppe Mussari sui compensi del management della Rocca. Gabriello che dice “Tagliate” e Giuseppe che risponde “Già fatto”.
Le assemblee degli azionisti potrebbero servire a commentare i risultati e discutere di strategie più che a sbirciare nel portafoglio del direttore generale Antonio Vigni, soprattutto dopo aver mostrato di non gradire quando il Corriere di Siena sbirciò in quelli degli amministratori della Fondazione Mps che avevano adeguato i loro compensi all’Istat, salvo ora, ridurseli lodevolmente del 20 per cento.
Insomma, il Monte dei Paschi è un oggetto da maneggiare con cura perchè non è superato il pericolo di vederselo sfuggire di mano con la solita accusa (“Una banca così grande non può restare in una città di 55mila abitanti”). Ad esempio il quotidiano inglese Financial Times, in un editoriale scrive che “c’è un Fattore Siena che può continuare a pesare sul titolo Monte dei Paschi”. E aggiunge: “Siena è una bellissima città ma è un posto difficile per far funzionare una banca moderna” scrive il quotidiano, secondo il quale “il contesto senese importa: aiuta a spiegare perchè la banca è stata lenta nell’affrontate la preoccupazione chiave degli analisti, la sua cronica sottocapitalizzazione”.
Il giornale inglese ripercorre la cronaca degli ultimi giorni: la cessione della tranche di azioni da parte della Fondazione Monte dei Paschi, finalizzata a reperire risorse per sottoscrivere pro quota l’aumento di capitale da 2,5 miliardi, e l’andamento del titolo Mps in Borsa. “La tesi del quotidiano – ricorda l’agenzia di stampa Radiocor – è che la banca, in quanto antica istituzione caratterizzata dalla presenza di un azionista dominante come la Fondazione e con una forte relazione con la clientela nel territorio di insediamento, possa essersi sentita al riparo dai trend bancari mondiali”.
Ma Siena è in Italia e l’Italia è nel mondo e anche da queste parti, e sulla banca che qui è nata e da qui ha l’impulso per l’espansione, si sono sentiti gli effetti della crisi internazionale. La sfida per il futuro è dimostrare che “piccolo è bello”, nel senso che nell’era della globalizzazione mantenere le radici in una città di provincia non fa da freno al consolidamento e allo sviluppo di una grande banca. Ma bisogna essere all’altezza della sfida, ad esempio spiegando “urbi et orbi” che cosa vuol dire che “la Fondazione Monte dei Paschi di Siena è scesa, lo scorso 7 giugno, dal 55,489 per cento al 48,142 per cento nel capitale sociale di Banca Mps” (Fonte Consob).
Insomma, vale per tutti quell’avviso affisso sul portone del Monte, anzi, sui portoni dei Monti: “Maneggiare con cura”.

REFERENDUM : VINCE LA SOCIETA' CIVILE

La società civile, i comitati che ci hanno sempre creduto, hanno vinto una battaglia di civiltà.
Ora si assiste alla penosa rissa dei partiti. Chi vuole annettersi la vittoria dopo avere venduto l'acqua ai privati, PD e PDL, o essere stati nuclearisti, Bersani e Fassino.
Ad ogni buon conto questa è l'Italia, dove la società civile è migliore di chi cerca di rappresentarla. Festeggiamo in pace.

lunedì 13 giugno 2011

Commemorazioni: QUEL 3 NOVEMBRE 1943

Ci giunge il ricordo di questa data, quando morirono al podere S. Sofia due ragazzi di Pienza che giocavano con una bomba: Marsilio Garosi e Marcello Frati. La sepoltura avvenuta a Montepulciano dopo l'agonia in ospedale e l'assenza delle tombe al Cimitero non hanno reso immediato il ricordo. Purtroppo il tempo passa. Verranno comunque ricordati insieme ad un meccanico pientino, Paolo Mariani detto ' Il Bambino', morto anche lui a causa di un residuato bellico nell'Orcia in quei drammatici anni. L'occasione per ricordarli in futuro non mancherà.

sabato 11 giugno 2011

15 giugno 1944, il Diario di Don Aldo Franci e il bombardamento di Pienza. Il Diario di Don Giotto e la strage dei bambini.

Mercoledì 15 giugno prossimo verrà apposta dal Comune di Pienza la lapide commemorativa del bombardamento di Pienza avvenuto il 15 giugno 1944 e della strage di bambini che seguì due mesi dopo. La sera alle 18 il Vescovo di Pienza celebrerà la Messa in Piazza Martiri, davanti ad autorità e cittadini. Per informare i giovani e meno giovani di quello che accadde quei giorni pubblichiamo queste pagine di diario palpitanti e commoventi di Don Aldo e di Don Giotto. Ringrazio Nino Petreni che nell'occasione ne ha permesso la pubblicazione, nell'interesse dei pientini. fabio.



IL DIARIO DI DON ALDO : 15 GIUGNO 1944


15 giugno, ottava Corpus Domini. In poche ore cinque incursioni aeree su Pienza con morti, distruzione e pianti. Noi - grazie a Dio tutti salvi – andiamo al campo. Vigliacchi inglesi e tedeschi!
Verso le 16:30 il primo bombardamento precipitò in pochi secondi Pienza nel più grande spavento e lutto. Io ero a letto per la siesta del dopo pranzo e verso le 3 sentii passare gli aerei, ma non mi preoccupai perché era consueto. Al ritorno dall’incursione in Val di Chiana gli aerei ripassarono su Pienza e stavo per alzarmi quando dalla via arrivò la voce di uno di quelli che tutti i giorni guardavano gli aerei passare che gridò sbigottito: hanno sganciato! Subito dopo uno scoppio tremendo seguito da altri e un sussultare della casa con rottura di vetri, invasione di polvere, calcinacci, urla di spavento, oscuramento quasi notturno, invocazioni di aiuto. Mi precipito dal letto. Mamma non fa che gridare “la mia Genova, i miei cittini”. Mi vesto e giù sulla strada in un polverone accecante e asfissiante. Genova, figli e Loreto, tutti salvi. Mamma e Loreto afferrano in fretta un po’ di panni e via a precipizio fuori Pienza. Io rimango per i primi soccorsi. Corro verso la Porta al Murello. Appoggiato sotto l’arco di Gozzante, a destra, trovo Poldino, con una mano tutta maciullata e una profonda ferita alla testa. Corro a casa a prendere alcool e cotone. Lo disinfetto e poi con un tedesco e altri che non ricordo lo portiamo a casa. Viene ad aprire, alle busse ripetute, Arduina che spaventata e pietrificata a vedere il figlio in quello stato, rimane interdetta ed invece di aprire la porta si mette a piangere e a gridare. Allora il tedesco urlando dà un calcio alla porta che cede e colpisce la povera vecchia alla testa ferendola. Si adagia Poldo sul letto. Quinto, fratello di Poldo, corre a chiamare il medico dottor Paolini. Io intanto ritorno verso la Porta al Murello e sul cumulo di macerie trovo Mario Leoncini che vedendomi mi abbraccia gridando “don Aldo, proprio a me”. La sua giovane moglie incinta di 8 mesi é seppellita. (Mario Leoncini morì lo stesso giorno al Giardino sotto un successivo bombardamento) Lo conforto come posso e poi torno da Poldo. Gli do l’assoluzione sub condizione e poi con Quinto, che non lo ha trovato ci rechiamo a casa del dottore. Non c’è. Mando Quinto verso l’ambulatorio e ritorno ancora a casa di Poldo. Quinto non torna e Poldo si fa sempre più grave, corro anch’io a cercare il dottore. Passo per il Giardino e le Mura. Quando sbocco alla strada dell’ambulatorio trovo il Pantelli e gli domando se il dottore ha molti feriti. Alla risposta comprendo che è impossibile far soccorrere Poldo a casa e che è meglio portarlo all’ambulatorio. Torno indietro col Pantelli. Presso la casa dei Pincelli ci coglie la seconda ondata. Corriamo insieme lungo il chiasso che porta al Casello (Via dell’amore) e ai primi colpi di mitraglia ci nascondiamo in un arco di porta che da sul giardino dei Pincelli. Lì, raccomandandoci a Dio stretti l’uno all’altro, attendiamo che passi la bufera. Le palle di mitraglia ci fischiano da tutte le parti, ma rimaniamo illesi. Passata l’ondata ci precipitiamo per il Casello verso il Palazzo Piccolomini, di lì corro verso casa passando da Via Elisa. Alla finestra della casa dell’Albino trovo la Volpi che piange per paura del bombardamento. Le chiedo se ha bisogno di qualcosa ma mi risponde che lì c’è sua mamma. In quel momento sulla porta della casa di fronte appare Grazia Ciolfi che mi dice di andare perché “alla poverina che si è spaventata ci penseremo io e la sua mamma ”. Le lascio, senza minimamente pensare a quello che sarebbe successo al quarto bombardamento. Colpite in pieno le due casette e quelle circostanti, sepolte vive la mamma della Volpi e Grazia, la giovane invalida rimasta sopra le macerie. A casa prendo la borsa di cuoio, dove avevo già messo i pochi denari, gli ori e i più importanti documenti, vi metto una boccia d’acqua, data l’arsione e la polvere, chiudo la casa e via in cerca dei miei.
Al Giardino proprio davanti alla casa di Giuseppe Fregoli, incontro Monsignor Vescovo che, aiutato dal mio omonimo Aldo Franci e da alcuni tedeschi, cerca di portare una donna ferita estratta dalle macerie ancora viva e adagiata su una persiana, all’ospedaletto da campo eretto dai tedeschi nella chiesa di S. Caterina. Li aiuto un po’, ma vedendo che non c’è bisogno dell’opera mia, torno indietro. Incontro il Fabbrini che mi dice di essersi attardato in casa per aprire le finestre mentre i suoi familiari scappavano e che ora li sta cercando. Ci uniamo, alla colonna di S. Caterina ,bianco come un mugnaio, troviamo ricoperto di polvere Lorenzo Fregoli la cui casa, mezza crollata, è in fiamme. Il generale tedesco Kruge, che vi abitava da due giorni, rimasto salvo se ne è andato. Lorenzo ci dice che i suoi sono tutti salvi alla Ragnaia. Nel dubbio che ci siano anche i nostri ci precipitiamo giù con lui. Ma nulla, ci troviamo tutti i Fregoli ma dei miei e dei Fabbrini nessuna traccia. Se il Fabbrini avesse compreso avrebbe fatto ancora in tempo a salvare la moglie, la sorella e 4 figli che usciti di casa e presa la via della Ragnaia si erano fermati al primo accenno del bombardamento in una grotta scavata sotto la torre mozza. Il crollo provocato dal bombardamento ostruì l’ingresso della grotta, le sei vittime morirono in serata non per ferite, ma per asfissia. Troppo tardi il Fabbrini si accorgerà della tremenda realtà. Illuso invece che nei pochi istanti intercorsi tra l’uscita da casa ed il bombardamento i suoi avessero percorso un certo cammino, viene con me, passiamo sotto gli scogli di S. Caterina, saliamo fino alla chiesa e di lì al bosco di Porciano. Dietro la chiesa, sotto un olivo del Simonelli, vediamo la famiglia di Manlio Cesarini. Giunti al bosco di Porciano, scorgendovi camion tedeschi comprendiamo che lì i nostri non possono esserci certamente e quindi di corsa indietro. Manlio, mentre ripassiamo mi chiama, suo genero Tito Morini ferito si sente poco bene. Lo disinfetto, lo fascio al braccio e gli do un po’ di acqua da bere e via. A S. Caterina mi separo dal Fabbrini, che va verso l’Arpicella in cerca dei suoi. Io di corsa torno a Pienza. Il giardino di don Bruno è in fiamme, il muro di S. Caterina crollato. Al Giardino trovo Loreto che mi dice che mamma, Genova e gli altri sono a Fontanelle. Andiamo giù insieme. Consegno a mamma la borsa. In quel momento arriva babbo dal campo di Stagno. Aveva veduto di là il bombardamento ed era accorso a cavallo della ciuca. Con lui ritorno in a Gozzante per portare giù Giangio, vecchio ed infermo. Vicino a casa ci sorprende la terza ondata, terribile. Scampati anche da quella ci precipitiamo verso Fontanelle. Babbo viene con Giangio sulle spalle. A Fontanelle non trovo più i miei. Dove sono? Terrorizzati si sono diretti verso il fosso, mi si dice. Vado giù per la strada di corsa. Gente disorientata e impaurita da tutte le parti. Ma di loro nessuno sa dirmi nulla. Giungo quasi fino alla strada nuova, nulla. Torno indietro. Trovo Loreto che mi assicura che Genova, mamma ecc. sono verso il fosso. Mentre lui va a chiamare mio babbo, rimasto a Fontanelle, io vado al ponte: nulla. Mi dirigo verso il fosso dalla parte di Casa Frati: nulla. Torno verso la ghiacciaia. Di Placido e Annina so che sono verso il Civettaio. Ci vado: vi trovo i Pincelli, la signora Neera Chessa e bimbe, monsignor Lazzerini. Li saluto e via verso il Latte di Luna. Laggiù, rannicchiati in un fosso li trovo tutti. Poco dopo giungono Loreto e babbo. Decidiamo di andare al campo. Saliamo il colle di Lucignanello, mentre babbo ritorna a Fontanelle a prendere la ciuca. Vicino alla strada ci coglie la 4° ondata. Viene colpita la zona di Gozzante. Mamma vedendo il fumo e la polvere levarsi verso l’alto grida spaventata “addio la mia casina”. Tutti salvi ci dirigiamo verso il campo. Di là, dopo aver mangiato un morso di pane, verso le 20, io, Lanciotto, e Loreto ci incamminiamo verso Pienza per vedere che cosa era accaduto delle nostre abitazioni. Nella spianata di Lucignanello incontriamo gli Sparnacci e i Lenci che trascinano un carretto con dei materassi. Ci piace l’idea e decidiamo di imitarne l’esempio. Passiamo per la Chiusa, dove troviamo Quirino, Nello e Olga. Li salutiamo e via a casa di Lanciotto. Prendiamo due sacchi di roba e un materasso e giù a Gozzante. Nel buio della notte vediamo terrorizzati la pira accesa sulle rovine della casa dell’Albino. Sapremo poi la terribile realtà. Preleviamo sacchi di roba in casa di Loreto e in casa mia. Carichiamo il legnetto e per Gozzante e la stradetta tra il seminario e il Palazzo Piccolomini, dopo mezzanotte, andiamo a Stagno, dove arriviamo dopo l’una stanchi morti per aver trascinato il legnetto caricato male. Ci riposiamo nel capanno, ma non dormo affatto.


Il testo sopra riportato è un collage del diario scritto di Don Aldo Franci alcuni giorni dopo gli eventi narrati, di memorie scritte negli anni successivi, e di dichiarazioni orali raccolte nel 2005 da Francesco Dondoli che ha trascritto il tutto e gentilmente lo ha messo a disposizione del Bollettino come cronaca di dolorosi avvenimenti.
Quindi grazie a Don Aldo per questa preziosa testimonianza e a Francesco.

LA STRAGE DEI BAMBINI dal Diario di DON GIOTTO VEGNI

Pienza– Una grave disgrazia

24 settembre 1944 Festa alla Misericordia.

Una grave disgrazia

Mentre i bambini Cappelli Michelino, Piero Barbieri, Bianchini Assuero e Geo Frati, si divertivano alle mura con una bomba da mortaio che avevano trovato nello scarico dell’immondizie; questa esplodeva facendo un rumore assordante e suscitando un grave spavento tra i paesani.
Tutti accorsero: spettacolo macabro!
Michelino, Piero, Assuero, morti all’istante trinciati, Geo ferito grave lo accompagnai a Torrita all’ospedale: gli fu estratta una piccola scheggia che gli forò il polmone e rimase là. Il professore però lo dichiarò quasi inguaribile. Io tornai subito a Pienza.
Le tre piccole salme, esposte nelle loro case, sono visitate dai paesani.

25 settembre 1944, Geo l’hanno riportato dall’ospedale ma peggiora subito e muore.
Questa sera trasporto delle tre piccole salme. Esequie in San Francesco con rito Pavulorum. Una folla di popolo partecipa al mesto e pietoso funerale. Le cassine sono portate a mano dai parenti e dai giovani.

26 settembre, Questa sera Trasporto di Geo come ieri.
In San Francesco si osserva il Rito degli Adulti. Al cimitero sono sepolti tutti e quattro in fila nel marciapiede della cappella.

Podismo : Valdorcia a tappe, pientini in forma.

Concluso il Giro podistico a tappe della Valdorcia. Partecipavano due pientini: Roberto Bartolucci, 2° di Categoria e 10 ° assoluto. Alberto Biagiotti che ha seguito l'amico per 4 tappe con buone posizioni, ma non ha disputato l'ultima per uno stiramento muscolare. Complimenti a tutti e due !

Corriere di Siena : Si apre il ' Il Iubileum Pientinum' con la benedizione papale.

Si apre ufficialmente l' anno giubilare per il 550° anniversario della posa della prima pietra e della dedicazione della Cattedrale di Pienza fatta costruire da Pio II. Dal 1462 al 2012 il tempo non è passato invano.Il ' Iubilaeum pientinum' prende il via sabato prossimo alle 20, 30 partendo da dove la vicenda pientina è iniziata con il battesimo di Enea Silvio Piccolomini, cioè dalla Pieve di Corsignano, dove si conserva l'antica fonte battesimale. In questa data e a questa ora si prevede che circa 1000 fedeli provenienti da tutta la Diocesi guidati dal Vescovo Mons. Rodolfo Cetoloni e da tutto il clero diocesano si ritrovino nel piazzale della Pieve. Seguiirà una preghiera davanti alla fonte e subito dopo il popolo in festa muoverà in processione verso Pienza e la Chiesa di San Francesco, dove Pio II visse la sua gioventù religiosa e dove seppellì i familiari. Quindi nelle Cattedrale di Pio II avverrà la celebrazione e sarà impartita la benedizione papale.
Mobilitazione generale a Pienza per organizzare il sentito evento, con navette che scenderanno e saliranno dalla Pieve per gli anziani. La popolazione in festa illuminerà e addobberà la cittadina. L'apertura dell'anno giubilare vedrà autorità realigiose e civili impegnate nella celebrazione.Per un anno proseguiranno celebrazioni e cerimonie, verranno cardinali e vescovi,invitato anche il Papa.
La costruzione del Duomo di Pienza non fu a suo tempo un pranzo di gala... Si iniziò con esalazioni solfuree che si sollevarono dalle prime perforazioni del sottosuolo e che causarono la morte di alcuni operai, si continuò con variazioni del progetto imposte non solo dagli architetti, ma sembra anche da problemi legati al calendario giuliano e, secondo lo studioso Jan Pieper, alla natura calendaristica della architettura della piazza. Si proseguì con le prime crepe comparse sulle pareti il giorno della inaugurazione. 'Sono crepature della calce', spiegò il Rossellino al papa. ' Solo il tempo dirà se sono crepature dell'intonaco o qualcosa di peggio..' ribadì Pio II. Ancora una volta ha avuto ragione lui. Nel corso di 5 secoli ognuno di questi ha visto lavori importanti e costosi realizzati per sostenere la Cattedrale e tenere ferme le volte. Una lotta ininterrotta dei pientini, del clero, delle istituzioni di tutela, per salvare il Duomo. La Cattedrale, spiegano i tecnici, ' è come se respirasse', il 'cretto' che l'affligge si apre e si chiude lentamente. Quella del Duomo, come ha scritto Bruno Quèisanne studioso di Pienza e già docente di filosofia dell'architettura della Università di Grènoble, è una 'instabilità durevole', più o meno come quella del corpo umano, un mistero da svelare del tutto. Per questo motivo e per altre ragioni il ' iubuileum pientinum' è un evento eccezionale nel suo genere. Perchè celebra e dispone gli animi e i corpi ad una forte, 'instabilità durevole' come quella del tempio di PIo II. Chi vivrà vedrà.
Fabio Pellegrini

venerdì 10 giugno 2011

Opera Pienza: Comunicato stampa.

Il Sindaco Fè e il Direttore Artistico Faralli hanno presentato AD UN PASSO DALL’OPERA
Nonostante la pioggia “lo spettacolo non si ferma mai”
Circuito Lirico: un gemellaggio culturale in nome della musica lirica
Le Città di Pienza festeggia il primo evento nato in seno al Circuito Lirico da essa promosso, un gemellaggio
artistico che coinvolge i Concorsi per cantanti lirici delle città di Bologna, Budrio e Sulmona. Lo scorso 5
giugno, si è tenuto nel magnifico Palazzo Piccolomini di Pienza il Concerto “Ad un passo dall’Opera”: un
Concerto Premio offerto da Opera Pienza ai vincitori dei Concorsi aderenti al Circuito Lirico. I protagonisti della
serata si sono esibiti in celebri brani tratti da capolavori di Verdi, Donizetti, Puccini e Mozart, eseguiti al
pianoforte dalla mano esperta del Maestro Paolo Andreoli. Il soprano lirico Ljiljana Liskovic ha allietato il
pubblico con grazia e vocalità di colore sorprendente, il baritono Lim Hee Sung lo ha conquistato con un
magnifico Rigoletto di grande presenza scenica, ed il giovane tenore Edoardo Milletti, grazie alla sua
prestante vocalità, ha superato brillantemente la prova dei famosi 9 Do de La Figlia del Reggimento. Lo
spettacolo è andato in scena con la sapiente regia del Maestro Artemio Cabassi, impreziosito dai bellissimi
costumi da lui stesso creati e dagli intermezzi narrativi del Maestro musicologo Guglielmo Pianigiani. Il
Sindaco di Pienza Fabrizio Fè, a fianco del Direttore Artistico Monica Faralli, ha espresso la propria
soddisfazione in merito alla riuscita dell’evento, di fronte ad un pubblico entusiasta, rivelatosi numeroso
nonostante la pioggia che ha caratterizzato la giornata

giovedì 9 giugno 2011

Battaglia civile non politica. Tutti a votare Domenica e Lunedi ai Referendum

Il Blog invita tutti i lettori ed i collaboratori a recarsi alle urne sabato e domenica. Salvaguardare il territorio dall'inquinamento nucleare, riappropriarsi di 'sorella acqua' come vuole madre natura, rimanere tutti uguali davanti alla legge. Ecologia del corpo e della mente, ecco il senso di questi referendum, non escludendo il pericolo di centrali nucleari in Maremma, come rivelato dagli ambientalisti italiani. Insomma, meno politica e più civiltà. Vi sono battaglie che vanno al di là della quotidiana dialettica ( o rissa) politica. La salute e l'acqua sono beni su cui non si tratta, l'eguaglianza davanti alla legge un principio illuminista ( ! ). Quindi tutti a votare per il bene nostro e dei nostri figli!!! SE vincono i referendum VINCIAMO TUTTI !!!!!!

mercoledì 8 giugno 2011

Mobilità dolce: la carica dei Seicento

SAN QUIRICO D'ORCIA. Si è conclusa con la partecipazione complessiva di oltre 600 biciclette nelle 5 domeniche di 'Sun day Bike' la ciclabile domenicale della Valdorcia organizzata dai Comuni della Val d'Orcia ( Castiglione d'Orcia- Pienza- San Quirico d'Orcia) in collaborazione con la Provincia di Siena, con i gruppi ciclistici di zona come il G:S Etruria di San Quirico, la Becero Bike di Pienza e gli Amici della Bicicletta di Siena. Domenica scorsa ultima pedalata. Da tre anni ad ottanta. Tutti in bici senza pericoli nel mare di papaveri davanti alla antica Grancia di Spedaletto, luogo mitico di incontro di viaggiatori e pellegrini per secoli. Il successo della iniziativa ha spinto gli
ganizzatori a darsi appuntamento il prossimo anno. Si era aperta la ciclabile di marzo Sun Day con il testimonial Gilberto Simoni. Hanno partecipato successivamente turisti italiani e stranieri, una scuola di ski- roll di Pesaro, gruppi di ciclisti americani. La Sun Day si è conclusa con un bagno collettivo dei ragazzini delle scuole medie alla Gora di Bagno Vignoni e con una colazione offerta dalla Ciclistica Etruria di San Quirico. Visti pedalare anche sindaci, assessori e consiglieri comunali. Non sono mancate le donne e i piccolissimi con le 'rotine'. Cinque domeniche, cinque feste bellissime della mobilità dolce, conclusasi in mezzo ad un mare di papaveri come in un film in tecnicolor.
La Sun Day Bike di Spedaletto saluta e ringrazia tutti. Appuntamento alla prossima primavera.

lunedì 6 giugno 2011

CONCERTO LIRICO; GRANDE SUCCESSO ! di Mariella Spinelli

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Inaspettatamente, in situazioni imperfette come una serata di giugno fredda e piovosa si possono vivere grandi emozioni .A Pienza, sotto gli alti archi del chiostro di Palazzo Piccolomini tre straordinari cantanti lirici in costumi storici preziosi, hanno cantato per un pubblico entusiasta arie di Verdi, Donizetti, Puccini,Mozart.Accompagnava al piano il maestro Paolo Andreoli.
L'anima della manifestazione è lei, l'ormai conociuta e amata dai pientini, Monica Faralli.Il sindaco
di Pienza Fabrizio Fè le è accanto nel sostenere questa iniziativa di grande valore che vede Pienza protagonista nel rendersi promotrice del bel canto nel sostegno ai nuovi talenti della lirica.
Il soprano Ljiljana Liskovic ,il tenore Edoardo Milletti e il baritono Hee Sung Lim ci hanno avvolti nel fluire della loro arte nella potenza e ricchezza del bel canto :aggraziato a volte imperativo o sottile e sospirato.Gli Artisti sono un bene prezioso..Viene da pensare. Nell'ascoltarli non si può non rimanere avvinti.Accanto a me un signore non più giovane pareva un innamorato..tanto era preso dal canto..Alla fine ha salutato e stretto le mani ai cantanti, riconoscente del dono ricevuto.
La regia e i costumi sono del maestro Artemio Cabassi.Con uno scambio perfetto di abiti color polvere,con rìcami preziosi o candidi al riverbero delle luci ,le precise introduzioni della voce narrante del maestro Guglielmo Pianigiani hanno reso con perfetta misura e leggerezza una serata deliziosa conclusa con un elegante buffet nella sala di palazzo pubblico .Il buffet offerto dall'associazione Pro Loco ha rifocillato gli artisti dopo il concerto e ci ha dato l'opportunità di scambiare due parole con loro.
Il soprano Ljiljana Liskovic immagina già un'opera e racconta di quanto trovi affascinante Pienza Viene da Vienna, Novi Sad, Salisburgo. Il baritono Lim Hee Sung inizia gli studi in Corea arriva in Italia e affascina l'Europa come una delle voci più straordinarie del panorama internazionale. Racconta con simpatia di come ha imparato l'italiano a Perugia giocando con gli amici a Basket,per la strada..Non sui banchi di scuola!!.E ride divertito(dovreste sentire la risata di un grande baritono).Il tenore Edoardo Milletti lo conosciamo già come vincitore della passata edizione del Concorso Benvenuto Franci di Pienza.Il più giovane, ma ha già legato la sua storia alla nostra città.
Credo di poter interpretare la gratitudine del pubblico presente alla serata e dire, condividendo le emozioni , che l'arte rende la vita migliore.

domenica 5 giugno 2011

San Francesco e sorella acqua...i Francescani in campo.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

San Francesco e il Referendum sull’acqua

Quando succede di votare per qualsiasi motivo, c’è sempre il pericolo di politicizzare il voto, ma questa volta si tratta, tra gli altri, di un referendum proprio su sorella acqua tanto cara a frate Francesco, e noi francescani non possiamo rimanere estranei e silenziosi.
Francesco nel suo Cantico delle creature dice che oltre ad essere “humile et casta”, è utile e preziosa ed oggi ci rendiamo conto come questo elemento sia diventato e diventerà ancora di più uno dei beni più preziosi del nostro pianeta.
I giornali hanno riportato ultimamente una breve lettera che il Vescovo di Locri-Gerace ha scritto ai suoi fedeli, lasciando da parte ogni prudenza, perché appunto non si tratta di parteggiare per un partito o un altro, ma di difendere il bene comune. Così scrive il Vescovo: “L’acqua tra qualche anno sarà più preziosa del petrolio e non possiamo permettere che sia il privato a gestirla: si finirà come con la benzina, con rincari sempre più forti. Difendiamo il bene comune. Andiamo a votare e votiamo sì a favore dell’acqua come bene comune”.
Se pensiamo poi che la multinazionale come la Coca Cola compra, in alcune
zone dell’Africa, sorgenti d’acqua per la produzione del la sua popolare bevanda,
sottraendo questo bene prezioso agli abitanti, possiamo comprendere quale è la posta in gioco per il futuro dei più poveri in quel continente.
Anche il Segretario Generale della CEI Mons. Crociata ha ricordato ultimamente
come l’acqua sia un bene di tutti e deve essere salvaguardato, per cui bisogna sempre esercitare vigilanza e responsabilità sociale.
Vari altri sono i referendum da votare prossimamente, tra cui quello problematico sul nucleare. Mi sono limitato a quello sull’acqua e mi domando come voterebbe San Francesco, casomai fosse stato presente.
Ognuno se lo immagini e cerchi di agire di conseguenza.
Laudato si’, mi’ Signore, per sor’Aqua...

(Fr. Luciano Baffigi – Ministro Provinciale Cappuccini Toscani)

venerdì 3 giugno 2011

Piancastagnaio nella bufera giudiziaria

PIANCASTAGNAIO. Una pesante bufera giudiziaria che da tempo girava nell’aria, argomento di scontento e chiacchiericcio cittadino via via sempre più preoccupato, si è abbattuta tutta d’un colpo sul Comune di Piancastagnaio e sul sindaco Fabrizio Agnorelli, chiamando in causa anche il Pd cittadino, che sembra completamente distrutto dalla piega che sta prendendo la vicenda. Questo in seguito a una serie di atti riguardanti l’attuale gestione amministrativa e al vaglio del magistrato inquirente. Un fatto intanto è certo: la Procura della Repubblica di Montepulciano ha aperto due fascicoli configurando gravi ipotesi di reato, quali “ truffa aggravata e falso ideologico in atti pubblici” (procedimento n.399/11 R.G.N.R già ufficialmente avviato dal 10 maggio con la richiesta di comparizione), e “abuso d’ufficio” (n.1176/09 R.G.N.R.). Per quest’ultimo filone, la prima udienza processuale è prevista invece lunedì 6 giugno, ed è particolarmente attesa in quanto si suppone possa chiudere il cerchio di un’indagine risalente al 2009. Naturalmente il Blog è da sempre garantista e ritiene il Sindaco suddetto innocente fino a prova contraria o condanna definitiva.

PISTA CICLABILE A SPEDALETTO : UN VERO SUCCESSO DA RIPETERE LA 'SUN DAY BIKE' !!

Domenica 5 giugno ore 9-13 ultima 'tappa' della pista ciclabile domenicale! Da 3 anni a 80 ! E' finita in allegria con un tuffo di tutti i ragazzi nella Gora a Bagno Vignoni!! Rinfresco per tutti e arrivederci a presto! A Settembre,forse, con la Caccia al Tesoro in bici!!!! Il successo della iniziativa dei tre Comuni ( Pienza, San Quirico, Castiglione d'Orcia) ha portato tanta gente a pedalare, riscoprendo la bici, in particolare tanti ragazzini, ma anche intere famiglie a spasso sulla ciclabile domenicale!! Insomma la 'ciclabile' di Spedaletto, il mare dei papaveri...una cartolina da ricordare. Grazie ai genitori che hanno collaborato e ai ragazzi che sono stati 'meravigliosi'!!!!

Pìenza a un passo dall' Opera !

Domenica 5 giugno, alle ore 21, presso Palazzo Piccolomini, la Città di Pio II ospiterà l’evento

AD UN PASSO DALL’OPERA
Concerto in forma semiscenica

Un concerto Premio offerto dal Concorso “Benvenuto Franci” di Pienza promotore del Circuito Lirico Bologna-Budrio-Sulmona al quale prenderanno parte il soprano Ljiljana Liskovic, il tenore Edoardo Milletti e il baritono Hee Sung Lim. Il Concerto si terrà a Pienza il 5 giugno 2011 nel chiostro del Palazzo Piccolomini alle ore 21, con la regia e costumi del M°Artemio Cabassi, voce narrante M°Guglielmo Pianigiani, al pianoforte M°Paolo Andreoli. L’Amministrazione Comunale guidata da Fabrizio Fè è impegnata in un progetto di promozione della musica lirica sotto la guida attenta del direttore artistico del Concorso pientino, Monica Faralli, con la volontà di costruire un laboratorio per la messa in scena di un’Opera, in collaborazione con gli enti che sostengono le nostre iniziative tra cui la Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari e il Teatro Carlo Felice di Genova.

mercoledì 1 giugno 2011

Ciclismo : Giulio Cappelli primo a Massa Marittima

Primo di categoria nella prova del Trofeo del Granducato di Toscana a Massa Marittima, Giulio Cappelli ha corso con 1000 partenti, presente anche il discusso campione Rumsas, sul podio del Tour de France alcuni anni fa. Complimenti al campione pientino, originario di Monticchiello!!

SI VOTA PER IL NUCLEARE !!!! NO NUKE!!!! Votare sì alla abrogazione!!!

La Cassazione ha deciso 25 minuti fa. Gli italiani possono votare sul nucleare. La moratoria governativa non ferma il referendum. Gli italiani ora possono esprimersi in piena democrazia. I signori dell'atomo debbono rassegnarsi. Una valanga li sommergerà!!! Il Blog appoggia anche il Sì alla abrogazione sull' Acqua privatizzata e il Sì alla abrogazione del legittimo impedimento. Anche in Tribunale dobbiamo essere tutti uguali e chi sbaglia paghi!!! Ricordiamo che il Comitato di Pienza per il referendum sull'acqua raccolse a suo tempo le firme e che il Comune di Pienza è l'unico della provincia di Siena che ha modificato lo statuto comunale per difendere l'acqua pubblica. Ben vengano oggi gli illuminati sulla 'via di Damasco' !!