venerdì 26 gennaio 2024

Gino Bartali salvò molti ebrei dalla deportazione e sfuggì ai torturatori toscani della Banda Carità, repubblichini fiorentini e anche senesi che avviavano con le S.S. gli ebrei e gli antifascisti allo sterminio alle camere a gas,


 Bartali, che per allenarsi era noto coprire grandi distanze, trasportava documenti falsi nel manubrio e nella sella della sua bicicletta, e poi li consegnava alle famiglie dei perseguitati tra Firenze e Assisi. Quando veniva fermato e perquisito, chiedeva espressamente che la bicicletta non venisse toccata, giustificandosi dicendo che le diverse parti del mezzo erano state attentamente calibrate per ottenere la massima velocità.  La Banda Carità lo fermò più volte . Fra di loro tale Corradeschi  senese spia e torturatore che frequantava i salotti per raccogliere informazioni sugli antifascisti da catturare.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ginettaccio, cattivissimo in gara, aveva un cuore d'oro nella vita...