E’ arrivato giovedì, in tempo per rispettare la scadenza di fine gennaio fissata dalla Bce, il piano del Monte dei Paschi di Siena per colmare il deficit patrimoniale della banca di cui ora il Tesoro è azionista di maggioranza. Se non si dovesse riuscire a realizzare “una soluzione strutturale” come una fusione con un grande gruppo “in un orizzonte di breve/medio termine”, spiega il documento, sarà necessario “un rafforzamento patrimoniale di 2,5 miliardi di euro che, se realizzato, è previsto avvenire a condizioni di mercato e con la partecipazione pro-quota dello Stato italiano” che ha la maggioranza. Il problema è che non è chiaro quali “investitori di mercato” possano intervenire con il ministero per colmare quella falla insieme, se non si concretizza la cessione a Unicredit sponsorizzata dal governo dimissionario