domenica 31 luglio 2022

TEATRO POVERO: La 'prima' di 'Ultima Chiamata' salutata da un lunghissimo applauso del pubblico presente a Monticchiello.


 Un lunghissimo applauso ha salutato l'ultima fatica del Teatro Povero di Monticchiello, capace ogni anno di risorgere dagli eventi catastrofici di un mondo divenuto difficile da vivere e da interpretare. Un autodramma da vedere.

Si parte con un delizioso 'duetto' storico : siamo nel 1956 e i carriarmati di Stalin invadono  Budapest. Il movimento operaio e contadino si divide. I 'pacifsti' di allora, soprattutto le donne, sono contro il 'dictat' del Partito, che saluta i carriarmati 'liberatori' che fucilano Nagy comunista 'moderno' ( Napolitano.. bene-dicebat) . I Democristiani si stringono a coorte con il Prefetto e Don Camillo e paventano la Rivoluzione dalla Trincea Postale. La bandiera della Pace delle donne viene riposta per ordini superiori. L'Italia del piccì e della diccì guida il 'progresso' verso il  'benessere' il consumismo e l'omologazione.  Passa la Storia sopra il tempo 'lucciole'  e si arriva ai giorni più vicini a noi. Tempi difficili in cui torna la 'guerra' ancora una volta dall' Est e  nel mondo ci si interroga di nuovo. Pace o guerra (di liberazione)? Con gli invasori o con gli invasi? Intanto il mondo scivola lentamente e drammaticamente in un medioevo prossimo venturo in una transizione alla povertà, alla frugalità, alla  solitudine, al freddo. Il chiù torna a cantare sui tetti. Un monito o una celebrazione ? Difficile stabilirlo. Talvolta nella vita può anche capitare di scoprire  la serenità e la salvezza dentro all'orrore del presente. Chissà..

(fp)







Nessun commento: