domenica 25 febbraio 2018

Il 4 marzo si avvicina e la campagna elettorale si infiamma, anche – o forse soprattutto – online. Ma internet è davvero in grado di condizionare il risultato elettorale? Negli Stati Uniti, dopo una serie di esperimenti durata anni, il professor Robert Epstein dell’American Institute for Behavioral Research and Technology ha stimato il solo Google può influenzare un quarto dell’elettorato, a seconda della quantità di notizie positive o negative su un certo candidato restituite dal motore di ricerca. Ma questo è solo un aspetto. Chi ha Gmail o servizi simili e account sui vari social network regala alla rete una mole di dati che, se opportunamente trattati, ne fanno il bersaglio perfetto per messaggi elettorali mirati e massimamente efficaci. Allora, dati alla mano, quanto pesa internet sul voto, anche da noi in Italia? E’ il tema di un’inchiesta di FqMillenniuM, il mensile diretto da Peter Gomez, attualmente in edicola con un numero tutto dedicato al dietro le quinte della campagna elettorale, compresa un’inchiesta sotto copertura di due giornalisti finti lobbisti nelle stanze del Parlamento


1 commento:

Anonimo ha detto...

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