lunedì 13 gennaio 2020

Nuovi obblighi per chi percepisce il Reddito di Cittadinanza

Reddito di cittadinanza, al via l’obbligo di svolgere lavori utili non retribuiti nei Comuni: dall’assistenza agli anziani al verde pubblico

Reddito di cittadinanza, al via l’obbligo di svolgere lavori utili non retribuiti nei Comuni: dall’assistenza agli anziani al verde pubblico


Con il decreto del ministero del Lavoro pubblicato in Gazzetta l'8 gennaio, le amministrazioni potranno istituire i progetti utili alla collettività a cui i beneficiari dovranno partecipare, pena la perdita del sussidio. Cosa dovranno fare e chi è esentato.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

il Lavoro fa bene

Antonio Mammana ha detto...

Chiedo scusa se la mia domanda può sembrare banale. MA chi ha progettato e realizzato, con l'appoggio della Lega tanto bastonata il Reddito di cittadinanza, dove immaginava che ci fosse il lavoro necessario per far lavorare i beneficiari? Bene questo nuovo decreto.In questo modo si rispetta la dignità di queste persone e si aiutano i Comuni a corto di personale, come il nostro. Cordiali saluti.

Mara ha detto...

In tema di lavoro organizzare progetti in Italia non è ma stato semplice. Il 'Reddito' una invenzione dei grillini ( che esiste in tutta Europa da sempere) calato in una realtà come quella italiana , specialmente nel Mezzogiorno, è stata una scommessa. Per cercare di vincere la povertà. Ma se il lvoro non c'è, poco da fare. In itinere oggi è stata modificata la legge, tenendo conto della realtà attuale che offre lavoro al nord, poco al centro, nulla al sud. Mi pare una evoluzione realistica di una legge giusta che si sforza di cercare una qualche forma di giustizia. Ora tutti al lavoro nel sociale! Non mi pare cosa da poco.

Anonimo ha detto...

Bravi,in tale modo si va verso una scrematura: chi si impegna nel sociale continua a riscuote, i bighelloni niente reddito. Moriranno di fame. Pazienza. Meno bocche da sfamà.

Anonimo ha detto...

speriamo che non vada a finire come il Piano Fanfani.

Anonimo ha detto...

ahahahahahahah

Anonimo ha detto...

E' proprio vero che il Tempo è galantuomo. Ci hanno messo un po' di tempo, ma infine hanno scoperto che di lavoro ce n'è poco e quasi tutto al centro-nord. Meglio tardi che mai, si direbbe.In Francia e nel nord Europa il sussidio di disoccupazione è strettamente connesso alla ricollocazione lavorativa e alla formazione (obbligatoria). Quando prese l'avvio il RdC, si diceva che c'erano 5 milioni di poveri, però oggi le domande per accedere al RdC sono circa 3 milioni e quelle accettate circa 2,5 milioni. C'è qualcosa che non torna.L'aver messo insieme chi non può lavorare con chi è disoccupato involontario è stato il primo errore. Il secondo è di non aver avuto una strategia efficace per potenziare il pilastro fondamentale di questo Istituto, cioè i Centri per l'Impiego, che fanno capo alle Regioni e non dallo Stato centrale. In Germania, sono circa 90.000 gli addetti ai Centri dell'Impiego, fatevi due conti e capirete. Qua, ogni Regione si tiene la sua banca dati e non si interfaccia con le altre.
Infine, c'è banalmente da considerare che se non si rilancia l'economia in Italia, il RdC rimarrà sempre e solo assistenza.
In ultimo, ritengo sacrosanta, invece, la Pensione di Cittadinanza.