lunedì 17 settembre 2018

Ponte Morandi: Beppe Grillo definisce geniale il progetto di Stefano Giavazzi, una 'gabbia' ecosostenibile che non demolisce l'esistente, lo recupera dentro un progetto che privilegia la bassa velocità, la produzione di energia con pannelli solari, sei corsie e una pista ciclabile. Costi contenuti. E Renzo Piano? Dice Giavazzi . basta con vele, pennacchi e chiglie autocelebrativi, progettiamo per il futuro in modo sostenibile, innovativo ". State sicuri che Giavazzi non sarà chiamato. Meglio spendere tanti milioni per un'opera d'arte? Ma un ponte serve a far passare gente, in un futuro in cui l'idea di sviluppo non sarà più quella di oggi..

ITALIA PROPOSTA PER IL NUOVO PONTE DI GENOVA (STEFANO GIAVAZZI, YOUTUBE) FOTO 1 DI 17 Riqualificare Ponte Morandi senza demolirlo: ecco la nuova proposta per Genova Non il semplice rifacimento di Ponte Morandi, ma un "sistema di riqualificazione dell'area, di messa in sicurezza immediata senza demolire, con estrema flessibilità strutturale e dispositiva, oggi e nel futuro, mediante una 'macchina dell'abitare' che produce energia". Lo spiega l'architetto Stefano Giavazzi in un video pubblicato sul blog di Beppe Grillo - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Riqualificare-Ponte-Morandi-senza-demolirlo-7f750e99-6934-4616-99ce-fa5450ac6201.html

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Un agglomerato di containers infiocchettato da un'idea ecologica . Le case sotto che fanno, le ingloba col giardinetto panoramico? L'idea di Giavazzi è grossolana e brutta. In nome del partito bisogna ingoiare tutto? Anche le cazzate?
Internet omologa le cazzate e la qualità con lo stesso medium e l'ignoranza fa il resto. Molto pericolosa la questione!

VERITAS ha detto...

A me sembra una grande boiata, altrochè una genialata. Mi stupisce che uno come il Pellegrini, amante dell'arte e, quindi, si suppone, anche dotato di senso estetico, prenda posizione a favore di un progetto antiestetico, confuso, con tempi di realizzazione notevoli e che mi sembra richiamarsi ad una sorta di "funzionalismo" infiocchettato.

Fabio Pellegrini ha detto...

Il 'Pellegrini' è sempre stato un ambientalista, verde fondatore, sostenitore dello sviluppo sostenibile..Non sembra che il Ponte Morandi sia da considerare (prima e dopo la caduta) come il Colosseo !! Una infelice soluzione urbanistica era e resta. Che almeno divenga un ponte sicuro e ed ecosostenibile? La bellezza? Non mi pare possibile..Rispetto le opinioni altrui ma non mi convincono...

Anonimo ha detto...

Veritas, si vede che non conosci la materia, torna alla politica...ammesso che anche lì tu riesca a fare discorsi sensati.

VERITAS ha detto...

Certo anonimo 14.42, la conosci tu, peccato per te che io un corso di laurea in materia affine l'ho fatto. Ma quale Bio-architettura, qua siamo dal gotico fiorito al funzionalismo fiorito. Pellegrini, do you remember "funzionalismo" ?

Anonimo ha detto...

Veritas...candidati a sindico di Pienza....ma getta la maschera. ..non puoi entrare in lista mascherato come nel Blog.......magari pigliati un tranquillante,,

Anonimo ha detto...

Veritas, se mi dici chi sei ti dico chi sono io e poi ci confrontiamo sulla materia visto che ti senti tanto furbo... l'urbanistica e la pianificazione territoriale, la bioarchitettura in funzione di uno sviluppo sostenibile.

Anonimo ha detto...

Veritas…sono sempre io…Il tuo richiamo al razzionalismo è ormai desueto, figlio di teorie dell’architettura razionalista ormai passate. Ciò che deve essere valutato per la costruzione del ponte è un approccio metodologico multidisciplinare in cui l’aspetto estetico è solo un elemento marginale all’interno delle materie che regolano l’architettura e le discipline inerenti l’ urbanistica, la paesaggistica, la visione ecologica ed eco-sotenibile ecc. in funzione di uno sviluppo sostenibile. Se valuti il ponte solo sull’aspetto estetico avrai un ponte bello (la percezione dei luoghi è soggettiva e non oggettiva ricordatelo) ma avrai solo un ponte. Mentre se valuti tutti gli altri aspetti e discipline che gravitano sulla materia, avrai non solo un ponte ma un ORGANISMO in grado di salvaguardare non solo l’aspetto funzionale, ma anche quello ecologico (vedi zona verde al di sopra come connessione delle trame della rete ecologica), di risparmio energetico, pannelli solari termici/fotovoltaici (in grado di fornire elettricità ed ACS) materiali a basso impatto ambientale e quindi eco-sostenibili ecc. oltre al mantenimento di una struttura che rappresenta un luogo identitario per la comunità oltre a rappresentare un monito e ricordo della tragedia successa. Ma ci sono altri, molteplici aspetti da affrontare… il tuo è un approccio grossolano e superficiale…sono in attesa che tu ti dichiari così ne parliamo.

Anonimo ha detto...

razionalismo ovviamente = funzionalismo (con una z) mi correggo