martedì 8 giugno 2021

PIENZA EVENTI- CAFFEINA: Eike Schmidt a Pienza all' Emporio Letterario


 


Ecco chi è Eike Schmidt, il direttore tedesco degli Uffizi

Abbiamo sentito parlare recentemente di Eike Shmidt per la polemica Ferragni-Uffizi, ma conosciamo la sua figura più da vicino: il suo curriculum

Eike Schmidt è un tedesco innamorato dell’arte toscana e che parla italiano fluentemente.  È il direttore tedesco degli Uffizi, il museo italiano più visitato, dal novembre del 2015 , e la sua direzione è stata rinnovata con un secondo mandato nel 2019. Nel 2015 si è classificato come primo direttore straniero del museo.

Schmidt ha studiato arte moderna e medievale all’Università di  Heidelberg, dopodiché ha svolto ricerca presso l’Università di Bologna. È poi vissuto negli Stati Uniti d’America, dove è stato curatore della National Gallery of Arts di Washington.Nel 2013 ha curato la grande mostra sulla scultura barocca in avorio a Palazzo Pitti, a Firenze.  Ad oggi, è uno dei massimi esperti di scultura europea del Rinascimento e del Barocco.

La sua visione “progressista” dell’arte

In una sua recente intervista, il direttore tedesco degli Uffizi ha affermato, in risposta alle critiche per l’accoglienza di Chiara Ferragni al museo:

Siamo tra Scilla e Cariddi: dobbiamo suscitare l’interesse dei giovani ed evitare le critiche dei parrucconi fermi a una visione naftalinizzata e novecentesca della cultura. Noi stiamo dalla parte dei ragazzi. E i numeri ci danno ragione.

Non è facile destreggiarsi tra i mezzi di comunicazione che utilizzano i giovani e quella fascia di intenditori, o amatori, della materia che preferiscono una fruizione della stessa più tradizionale, purista e incontaminata dal pop. Una fruizione che il direttore ha abilmente definito “naftanilizzata”, termine che potrebbe voler indicare qualcosa che si forza a non invecchiare, ma è inevitabile che lo faccia e, per di più, acquisisce un odore evidentemente spiacevole. Sono due opposti separati da un divario notevole, ma il direttore è convinto che saranno i giovani a ereditare il patrimonio artistico e, affinché possano ereditarlo davvero, bisogna che sia per loro accessibile

1 commento:

Anonimo ha detto...

grande!!!!!