domenica 25 marzo 2018

DOPPIO TANGO

La metafora nuova è quella del tango e addirittura Beppe Grillo è stato il primo a usarla per spiegare al mondo fuori dai palazzi del potere cosa succede ora. I suoi gli vanno dietro: “Siamo l’ago della bilancia che si muove su due fronti”, commentano a ilfattoquotidiano.it. Che vuol dire oggi accordarsi con la Lega sulle Camere, facendo pressione con il piano b già sul tavolo con il Pd, e domani tenersi aperta la strada a sinistra. Il garante M5s, mentre i giornali rincorrevano i retroscena, l’ha definito come un ballo, dove conta chi tiene il comando fino alla fine. “E’ pericoloso”, ha sentenziato. Ma “si balla in due” e conta solo non far cadere lo sguardo. Il venerdì notte delle trattative ha regalato all’Italia due nuovi presidenti delle Camere e ora, nel weekend più corto dell’anno, il pensiero è già a cosa avverrà domani. Se fosse ad esempio per la faccia di Luigi Di Maio che applaude il grillino Roberto Fico proclamato terza carica dello Stato, ci sarebbero pochi dubbi: ride come un ragazzo, lui che lo sembra così poco, e dispensa abbracci ai suoi vicini che, guarda caso, sono anche i fedelissimi che lo hanno accompagnato in queste ore. I sorrisi sono per la prima vittoria, ma anche, raccontano, per una nuova consapevolezza che si cullano dentro. “La partita è aperta e noi, come abbiamo dimostrato, siamo pienamente in partita”, commenta a ilfattoquotidiano.it una fonte del Movimento. “La nostra forza è quella di poter essere l’ago della bilancia: possiamo andare da una parte o dall’altra a seconda di come preferiamo e dettare le nostre condizioni. Ci muoviamo su due fronti”. L’espressione, neanche a farlo apposta, ricorda quella che Giulio Andreotti usò per parlare degli anni Sessanta dicendo che “usavano la politica dei due forni”, e a seconda dei bisogni usavano quello “di sinistra” e quello di destra. Ora che però dovremmo essere nella Terza Repubblica, il ragionamento è semplicemente che, mentre tutti sono impegnati a dare il Movimento come alleato di governo della Lega Nord, loro hanno in mente uno schema un po’ diverso: “Lo schema è non avere uno schema per potersi muovere liberamente”, continua. Una mossa confermata anche da un’altra fonte dentro il Movimento, che aggiunge: “Noi a differenza del centrodestra ci siamo dimostrati compatti e questo Sergio Mattarella non potrà ignorarlo”.

I sorrisi del dopo elezione di Fico vogliono dire tante cose. Intanto che hanno rotto il ghiaccio e portato a casa un primo risultato, evitando figuracce. E’ vero che Di Maio ne ha fatta di strada e gli scivoloni del Movimento degli inizi sembrano lontani, ma niente era scontato. Il capo politico M5s, quello dato da tutti come impreparato, ha saputo tenere unita la squadra, circondarsi degli alleati giusti. Almeno in questi momenti. Intorno aveva: i due deputati al secondo mandato Alfonso Bonafede Riccardo Fraccaro, il suo bracciodestra Vincenzo Spadafora, ma anche il neo-eletto Stefano Buffagni che nella scorsa legislatura era consigliere regionale in Lombardia e con i leghisti al governo ha imparato da anni a lavorare. Il tango, di cui parla Grillo, è andato avanti per giorni: i 5 stelle hanno fatto decine di mosse e il più possibile lontano dai riflettori per arrivare a ottenere la guida di Montecitorio. Il primo obiettivo era non bruciarsi, restare prudenti ed evitare di perdere la faccia alla prima difficoltà. Quindi ci sono stati due momenti fondamentali: il no all’incontro con Silvio Berlusconi, quando tutto sembrava sull’orlo di saltare, e poi la mossa di Matteo Salvini di sparigliare scaricando il nome voluto dall’ex Cavaliere (il condannato Paolo Romani) e buttandone nella mischia uno nuovo. Voci tra i 5 stelle assicurano che lo strappo del leader del Carroccio fosse stato preannunciato a Di Maio, e comunque i due si sono sentiti per tutta la giornata. “E’ stata lì la nostra forza“, spiega la fonte a ilfatto.it, “far capire a Salvini che se Berlusconi non mollava Romani e loro non trovavano un’alternativa, noi avremmo potuto mettere in piedi un piano b e andare ad accordarci con il Partito democratico“. Lì il tango è andato avanti velocissimo: Berlusconi che si arrabbia, Di Maio che appoggia Salvini e Salvini che dà il via libera al nome M5s per la Camera. Quindi le mediazioni dentro il centrodestra per ricucire lo strappo che sembrava ormai insormontabile, infine la scelta di buttare in pasto alle agenzie il nome di Fraccaro per dare un segno che anche loro i grillini erano pronti a mediare. Il leader M5s ha detto che per lui uno pesava quanto l’altro, ma era una mezza verità: Fico, la voce critica e più dialogante verso la sinistra, era la soluzione da sempre considerata come migliore per guidare Montecitorio. Che sia fortuna o abilità, sta di fatto che le cose sono andate come voleva Di Maio. E non è poco. “Mentre tutti ci dicono che siamo già a patti con il Carroccio, noi intanto eleggiamo un nome alla Camera che è molto vicino alla sinistra. E ci teniamo aperto anche quel fronte”, è il ragionamento.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

non capite molto, il m 5 stelle ha sbarrato la strada ai fasci che hanno vinto in europa!!

Anonimo ha detto...

Iniziata l'era Grillusconi

Anonimo ha detto...

NO QUELLA VERDINRENZI....AHAHAHAHAHAH (Verdini : bisogna ricostruire subito il Nazareno..)in ogni caso meglio dell' ebetino Renzi...tutti....tanto se alleanza con la Destra deve essere... meglio quella più forte di quella emarginata e bacchiata dagli italiani!!!!!ormai marginale e ininfluente!!!

Anonimo ha detto...

giusto: Renzi la destra più pericolosa.............serpigna !!!ahahah quella che ha venduto lo Statuto dei Lavoratori...cosa mai riuscita nè Craxi nè a Berlusconi ....ma gli italiani lo hanno trombato severamente!!!!!bay bay Bomba....ti resta solo il pisciatoio di Rignano..ahahahahahahahah f

Anonimo ha detto...

il vaffa dei lavoratori!!!!!

Anonimo ha detto...

Intanto avete votato come voleva il berlusconi una sua fedelissima

Anonimo ha detto...

sempre meglio di che votare un fallito del partito del bomba il fasciobombismo della destra italiana !!!!venditori della Costituzione e dello Statuto de Lavoratori, squadristi della Costituzione e nemici del popolo, partito de rincoglioniti italiani !!

Anonimo ha detto...

Martina chi? La citta di Renzi?

Anonimo ha detto...

PD PARTITO- FINDUS !!! ibernato per il museo dei coglioni italiani