giovedì 24 maggio 2018

CENTRIFUGHE DI PARTITO

» POLITICA
giovedì 24/05/2018

Renzi in fuga dal Pd: il nuovo partito lo farà con Forza Italia

Macroncino - L’ex premier e i suoi sono pronti a lanciare una formazione moderata contro “il fronte populista”. L’annuncio alla prossima Leopolda
“Dobbiamo andare avanti con il modello Val d’Aosta”. Così ragionava ieri Matteo Salvini con i suoi parlamentari prima che Giuseppe Conte andasse al Quirinale a ricevere l’incarico per il governo giallo-verde. Lì la Lega si è presentata da sola, senza coalizione. È in questa battuta che c’è la chiave delle valutazioni e dei movimenti dell’altro Matteo, ovvero l’ex premier, Renzi. In un panorama proporzionale, più si rafforza l’asse Lega-Cinque Stelle (qualcuno già parla di Pup, partito unico dei populisti), più i partiti di opposizione, ovvero Forza Italia e Pd, si scompongono e si ricompongono.
Ieri lo staff di Renzi ha smentito l’ennesimo retroscena (su Il Giornale) in cui si raccontava che il suo progetto per fare un nuovo partito sarebbe ormai pronto. L’autore, Augusto Minzolini, ha confermato tutto. Ma quel che conta è che le persone più vicine a Renzi lo considerano ormai “inevitabile”

Il piano è nel cassetto da anni. A consigliarglielo ai tempi d’oro sono stati un po’ tutti, da Denis Verdini in poi, all’epoca del patto del Nazareno. Molti treni sono passati, anche quello di fare un partito vincente alla Macron. Ma a questo punto Renzi è costretto ad accelerare. Deve essere pronto per le elezioni e prima del congresso Pd. Il segretario dimissionario pensa che il governo, anche se parte, non durerà troppo. E poi, deve poter uscire prima che entri in campo Nicola Zingaretti, considerato da quel che resta del Pd non renziano una specie di Messia. Il governatore del Lazio non ha ancora sciolto la riserva ufficialmente, ma ci sta pensando. Lui e Renzi si sono visti tre volte negli ultimi tempi. Non certo perché il Governatore cerchi un’investitura da parte del segretario uscente. Ma in un sistema proporzionale, come quello attuale, sarebbe paradossalmente più utile per entrambi “un attacco a due punte”. Con Zingaretti che copre il centrosinistra. E Renzi che eredita la parte di Forza Italia che non va con Salvini. D’altra parte il suo rapporto con Silvio Berlusconi è più forte di quello del leader leghista e si potrà consolidare nei mesi prossimi di opposizione. Pronti a passare in un nuovo partito sarebbero già in molti, a partire da Renato Brunetta e soprattutto Paolo Romani, che ha fortissimi legami con Luca Lotti e Maria Elena Bosch

Nessun commento: