domenica 28 aprile 2013

Il rosmarino ci salverà. La conferenza di Augusto De Bellis di Mariella Spinelli


Il rosmarino,il rosmarino..Augusto De Bellis ha detto che è una vera e propria fonte di giovinezza..
E quanto affascina noi donne pensare che una pianta così vicina possa essere così benefica ..
Non gli ho chiesto di raccontarci ancora del rosmarino e mi sono intrigata stupidamente a pensare a
come lui vedesse un campo..Come dovesse essere diverso il “suo” campo dal “mio” campo. Come
lui lo leggesse con tutt’altro codice attraverso le sue conoscenze.
Augusto inizia con vigore il racconto dicendo di come in antichità la medicina e la botanica non
si distinguessero. Dalla più antica testimonianza della Cina 2100 anni AC alla cultura Tibetana
sviluppata comunque ad altitudine del tutto eccezionali (4000 metri) per poter essere comparata.
(Lassù le erbe essiccate non marciscono)
Le prime testimonianze nella Bibbia dove si parlava della Mandragola come cura verso la sterilità
femminile. In Omero,nell’Odissea,1900 AC dove si parla di erbe che portano all’oblio.
Arriviamo a Otzi (3300 AC)la mummia esposta a Bolzano dove in un tasca è stato trovato un fungo
parassita usato per lenire gli arrossamenti ma anche per accendere il fuoco. In Egitto si parlava
dell’Henné 1800 anni AC. Arriviamo ad Ippocrate 460 anni AC il padre della medicina che la
definisce come una scienza a sé. Nel secondo secolo Galeno definisce i prodotti vegetali e agisce
vicino a Marco Aurelio. Carlo Magno 800 DC autore di circolari che vietavano la cultura di
particolari erbe nei conventi. Nel 1037 Avicenna e la distillazione,1097 S: Idelgarda che parla di
energia vitale e definisce cause e cure. Nel 1208 Alberto Magno –patrono degli erboristi-Nel 1300
a Salerno viene fondato il primo orto botanico da Matteo Silvati . Il papa Niccolò V nel
1445,circondato anche da Beato Angelico fonda l’orto dei semplici in Vaticano. Anche Pio II nei
Commentari parlerà dell’erba di Carlo magno che si trova sull’Amiata e guarisce dalla peste. Nel
1753 Linneo dà nomi scientifici ad animali e piante..Dal 1600 al 1800 ricorda un periodo buio
dovuto soprattutto all’azione della controriforma.Solo nell’800,in Toscana, sotto il potere dei
Granduchi la botanica riprende il corso della ricerca. Nel 1846 il pientino Giorgio Santi scopre nel
Monte Amiata il Caprifoglio e scrive 3 volumi… e sposa Anna Simonelli. .Augusto De Bellis ha
portato alla conferenza ,per mostrarci, un bel mazzo di erbe
fresche: .boraggine,calendula,fumaria,iperico,equiseto,malva,menta. Ci mostra un piccolo
campionario dei suoi preparati ,creme fatte di sua mano,cosmetiche e curative dai profumi delicati
e contenuti semplici ma sapienti. Un bene prezioso fra di noi,una persona così. Mi viene da pensare
a chi non vede brillare il mondo come uno scrigno di tesori… Basterebbe andare a fare una
passeggiata in campagna di Augusto De Bellis per accorgersi di come la natura possa essere
potente e preziosa, odorosa, e soprattutto compatibile alla nostra natura così impastata alla terra e
alle sue erbe.


1 commento:

Vega ha detto...

Bravo Augusto, mi hai convinto!