domenica 22 ottobre 2017

"Ass.Letteraria Stefano Tuscano "PIENZA. I periodici pientini degli anni Settanta, una ricerca di Rino Massai presentata ieri. I ricordi e i volti di un tempo, le lotte, le polemiche le speranze, i cattolici, i comunisti, i 'sessantottini, un ribollire di passioni, la musica , la scrittura, lo slancio 'rivoluzionario', in realtà la modernizzazione faticosa e dolorosa in marcia verso il mondo di oggi. Una sera bella e divertente. I protagonisti e la memoria, un modo per non dimenticare e riflettere sul nostro passato. Grazie a tutti per essere intervenuti e grazie a Rino per la sua bella iniziativa!

9 commenti:

Antonio Mammana ha detto...

Peccato davvero che un'iniziativa come questa non abbia visto la partecipazione di molti "protagonisti" di quegli anni. Sarebbe bello ripetere la serata con la partecipazione "obbligatoria", magari, dei giovani pientini per riflettere sulle modalità e sui contenuti di quella "guerra" di pensiero e di confronto che non esiste quasi più. Il personale rammarico, credo non solo mio, è di un tempo in cui la schiettezza del dialogo politico, nel senso più alto del termine, si è perso per strada. I mezzi di oggi, i social per intendersi, non favoriscono più quel confronto serio e leale, spesso duro e combattivo,che favoriva lo sviluppo delle idee capaci di incidere nel tessuto sociale. Non me ne voglia Fabio, ma il suo blog sarebbe bello che si facesse ...in "Piazza", si ritornasse a guardarsi negli occhi, ascoltare la voce dell'altro e il suo pensiero, rispettare le sue opinioni e salutarsi senza tenere rancori. Insomma, ritornare se non a leggere opuscoli ciclostilati a dialogare sul serio coinvolgendo specialmente i giovani, sempre più alienati e sfiduciati da un mondo che continua ad emarginarli se non sono produttivi e in linea coi consumi. Una serata da ripetere senza inutili nostalgie ma per rilanciare quello che abbiamo di più prezioso: un cervello pensaante, Grazie e buona domenica.

Fabio Pellegrini ha detto...

Ogni epoca ha la sua caratteristica e la sua cultura. Per noi ragazzi era importantissima l'idea politica, era una questione di identità, l'impegno personale d'obbligo, il confronto politico un'occasione unica per crescere, informarsi, formarsi nell'agone politico. Ma soprattutto eravamo affamati di novità, di cambiamento in ogni campo, era come se dopo trent'anni di fascismo e di guerra, improvvisamente si fosse liberata una grande energia in tutti i campi e noi ci sentivamo protagonisti e liberi... Oggi nell'era di internet tutto viaggia per altri canali, si tende a restare in casa con lo smartphon o il pc, i luoghi di ritrovo non ci sono più.soprattutto .. perchè nessuno ne sente più il bisogno ! se anche ci fossero nessuno saprebbe che cosa fare lì, per che cosa, con quale scopo o con quale speranza...Non c'è più la speranza secondo me, perchè pare che tutto, dalla natura, all'arte, al clima, alla natura, alla scienza, sia quasi alla fine, cioè non più modificabile a vantaggio dell'uomo, ma preda di un nemico senza volto, potente e imbattibile: il Denaro, unico valore riconosciuto di questo mondo. Insomma una brutta storia.....per cui non sembra tanto la pena vivere, se non per mettersi in sintonia ..

Anonimo ha detto...

Mi è piaciuto!!!!!!

Anonimo ha detto...

li Sghei!!!!La SCUOLA: Da Berlusca a Renzi..oplà..passando per Bossi (49 milioni intascati..)a tutta Roma mafia capitale.....forza ladri.

Anonimo ha detto...

Nella foto la 'platea' della compagnia teatrale del 'Confronto', che scelse come scenografia naturale e ineguagliabile il lato nord della Piazza Pio II col portico e la 'Via Tolomei' bella idea...

Anonimo ha detto...

un teatro....laico.
?

Anonimo ha detto...

In effetti il teatro in piazza , come tutto il teatro classico, ha tre possibilità e tre fronti scenografici: quello della tragedia, quello della commedia, quello della satira. C'è chi ha letto così anche gli aspetti teatrali di questa bella piazza rinascimentale.

Anonimo ha detto...

Non potrebbe essere invece che il nuovo, i giovani, non vengono a raccontarlo a voi, con le vostre coordinate, linguaggio, senso. Non può essere che sia solo tutto semplicemente differente nella forma, nei mezzi e nei contenuti? E che il nuovo ci sia ma non somiglii minimamente a quello che avete in mente voi?

Fabio Pellegrini ha detto...

Speriamo che sia così