domenica 5 novembre 2017

Venticinque anni fa se ne andava Padre Ernesto Balducci. A lui fu dedicata la Biblioteca Comunale. Fu spesso a Pienza con noi in memorabili e appassionati dibattiti.

Membro dell'ordine degli Scolopi, fu una delle personalità di maggior spicco nella cultura del mondo cattolico italiano nel periodo che accompagnò e seguì il Concilio Vaticano II. Fu legato a Giorgio La PiraDavid Maria TuroldoLorenzo MilaniNazareno TaddeiDanilo CubattoliSilvano PiovanelliMario GozziniBruno BorghiRaffaele Bensi e molti altri cattolici democratici e "di sinistra" vissuti a Firenze tra gli anni cinquanta e gli anni novanta. Intrecciò forti relazioni anche con personalità laiche come Lelio Basso. Cantato da Marco Masini a lui dedicata la canzone "Dio non c'è" che parla del particolare rapporto fra il Padre e il cantante ateo.
Il suo luogo di nascita, Santa Fiora, un paese di minatori sul Monte Amiata, fu sempre considerato da Balducci un'ispirazione basilare per la sua formazione umana, civile e religiosa, in una chiave politica attenta alle istanze di giustizia dei più poveri, dai minatori dell'Amiata agli emarginati delle città e del Terzo mondo[1].
« Mi sono spesso domandato che ne sarebbe stato di me se fossi nato in una città chiassosa e illuminata, in una tranquilla famiglia borghese. Ma sono nato nel silenzio di un paese medioevale, sulle pendici di un vulcano spento e in una cornice umana dove era difficile discernere il confine tra la realtà e la fiaba. Sono cresciuto avvolto in un silenzio che mi dava spavento e mi avvezzava ai contatti col mistero. È stata una grazia? È stata una circostanza casuale che ha condizionato la mia libertà per sempre? Queste domande si spengono nel silenzio e cioè nel giusto posto »
(E. Balducci, Il cerchio si chiude

1 commento:

Anonimo ha detto...

Fu un vero maestro per molti giovani di allora