sabato 16 maggio 2020

La 'scelta' finale.

Ha scritto Paolo Cacciari, che oggi nella situazione drammatica che viviamo, non si può non notare una 'rimozione collettiva':  quello di considerare la pandemia Sars.Cov 2  'per quello che è; l'ennesimo sintomo della rottura dei cicli vitali della biosfera. Esattamente come il surriscaldamento dell'atmosfera, l'acidificazione degli oceani, la perdita di fertilità  dei suoli, e la varie forme di inquinamento delle matrici ambientali'.  Non occorre esse scienziati per capire che  7, 4 miliardi di 'homo sapiens' che mangiano ogni anno 58 miliardi di animali di vario tipo e 80 milioni di tonnellate di pesce non fanno bene alla Terra. La perdita di habitat naturali, l'aumento dei terreni agricoli , lo sterminio di animali selvatici, creano un serbatoio ideale di coltura di virus pronti allo 'spillover' ovvero il 'salto di specie' ( es. dal pipistrello all'uomo). Dalla fauna selvatica all'uomo, ecco  la 'tempesta perfetta',  per la trasmissione di malattie . Oggi ne subiamo le conseguenze. La pandemia non è un fatto puramente casuale. Pare però che sia molto complicato ' riconoscere le cose semplici. Se ci sono voluti decenni per capire che 'bruciare d'un colpo le riserve fossili accumulate qualche centinaia di milioni di anni fa nel sottosuolo, avrebbe alterato la composizione chimica dell'atmosfera, provocando l'effetto serra... quante pandemie dovremmo passare ancora, per capire che è necessario restituire ai dinamismi vitali naturali almeno il 50% della superficie terrestre e dei mari  indispensabile alla vita? 'L'alternativa che ci offre il businnes as usual  è  'sterminare tutti gli animali selvatici o vivere dentro uno scafandro sterile. Oppure ' c'è una via di uscita alla orrida distopia: trovare un'equilibrata convivenza fra tutte le specie viventi'.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Purtroppo, anche i filosofi vanno nel pallone, soprattutto con il blocco del campionato. Non c'è nessuna evidenza scientifica che la/le pandemia siano causate da cambiamenti climatici o da questioni ambientali. Finora sono in auge due tesi sull'origine del virus: 1) che sia "scappato" da un laboratorio di Wuhan (in questo caso le questioni ambientali c'entrano come i cavoli a merenda); 2) che dal pipistrello sia passato al pangolino, o altro animale intermedio e che lo spillover sia stato determinato dalla inveterata abitudine asiatica di mangiare animali selvatici, tra cui appunto il pangolino (anche in questo caso cosa c'entra l'ambiente e il clima?).

Fabio Pellegrini ha detto...

Sei molto in ritardo, aggiornati, la scienza cammina....

Anonimo ha detto...

Sarà anche una persona importate il Cacciari ma in questo caso non mi pare abbia pensato qualcosa di necessario. Credo che ciascuno di noi debba fare quello che può al meglio, nelle proprie possibilità. Difficile cambiare,si sa,( siamo duri come il sasso),essere responsabili ma questa è una lezione che non ci conviene dimenticare. Inutili le varie e arzigogolate imterpretazioni sugli eventi.La natura va rispettata, non siamo i padroni del pianeta. Dobbiamo essere meno presuntuosi, arroganti ed egoisti. Certo, sarà forse un problema dei nostri figli e nipoti..Chi se ne frega? Attenzione attenzione attenzione. Io abbasserei un po' la cresta.

Anonimo ha detto...

Non sono io che sono in ritardo, sei tu che fai "voli pindarici", ma senza argomentare. Ora che si debba rispettare la NATURA è fuori dubbio ed io ne sono un sincero sostenitore, ma dove è l'evidenza scientifica della correlazione tra pandemia e ambiente e clima? Prego argomentare con dati scientifici.

PS- Paolo Cacciari è il fratello del più noto Massimo, impegnato in politica da sempre con Rifondazione Comunista. Bravissima persona, ma non è nè filosofo nè scienziato.