Il cappotto

Noi che abbiamo fatto il servizio militare di leva ( da 18 a  15 mesi) ricordiamo bene che il 1 di novembre in tutta Italia negli anni Sessanta- Settanta arrivava un telex alle caserme di questo tenore : ' Da oggi tutti i soldati debbono mettere il cappotto in libera uscita'. Io che me lo tolsi a Roma, a Trinità dei Monti  dove c'erano 20 gradi al sole..  mi presi 7 giorni di Cpr dalla ronda di sevizio..  Accadeva che se a Bolzano c'erano 0 gradi, a Palermo almeno più di 20 !!. Dunque eravamo in tanti a sudare e a maledire il 'benedetto' cappotto. Ma era un ordine'.  Non vorremmo che oggi a proposito di questa maledetta pandemia accadesse la stessa cosa. Posto che è giusto restare in casa il più possibile ovunque, occorre tenere conto del fatto che da Nord a Sud le cose sono molto diverse e dalle sperdute campagne, alle metropoli, il 'clima' delle infezioni cambia assai, per ragioni legate a molti fattori, primo fra tutti la densità di popolazione. Dunque, non solo noi, osserviamo che in certe zone sta facendo più danni lo 'stress' e la depressione da 'claustrofobia' che il virus. A Pienza molti mi segnalano ragazzi chiusi in casa in piena crisi e non solo ragazzi. Una corsetta  da soli nel campo vicino non è esattamente la Maratona di Roma o di Milano o la Parata Olimpica, talvolta può risolvere una situazione insostenibile !!. Il Nord è nei pasticci, il Centro-Sud molto meno, a parte alcune zone, dunque forse occorrerebbe tenerne conto con vigilata oculatezza. L'Italia ha un territorio molto diverso e questo dovrebbe influire nelle  scelte delle Regioni. Dunque, tutti in casa, siamo d'accordo..ma...